Continuano a verificarsi in Umbria questi folli episodi che vedono protagonisti adolescenti che sfidano la morte sdraiandosi sulla strada.
Hanno 12, 13 anni: scelgono le vie più trafficate, spesso si chiudono dentro degli scatoloni e aspettano che passino le auto fino a sfiorarli, per poi scappare all’ultimo secondo. Nel frattempo altri coetanei filmano tutto con i telefonini per poi postare sui social il gesto compiuto.
E così, dopo gli ultimi casi accaduti a Deruta, è dell’ultimora la notizia che a Terni alcuni teenager sono stati visti sfidare la morte in mezzo alle strade della città.
Dato l’allarme dai passanti, sul posto due pattuglie della squadra volante. In viale Alfonsine gli agenti hanno identificato i ragazzi e le loro famiglie. Sembra che lo stesso gruppetto abbia sfidato la morte anche nella zona di Borgo Bovio e in centro, in via delle Portelle, a due passi da piazza Tacito.
I ragazzi si sono esibiti nella cosiddetta planking challenge. La sfida deriva dal termine inglese plank, o tavola, e prevede esattamente di comportarsi come una tavola: i partecipanti si sdraiano rigidi a pancia in giù con le braccia distese lungo il corpo, e lo fanno nei luoghi più impensabili. L’effetto straniante delle scene che ne derivano è il segreto della popolarità della sfida, ma è anche ciò che rischia di farla degenerare in comportamenti pericolosi. Per una maggioranza di persone che decide di interpretare il planking in modo bizzarro e divertente, non manca chi tenta di portare la sfida all’estremo scegliendo posti pericolosi dove sdraiarsi come ad esempio la carreggiata di una strada.
La planking challenge era già una sfida virale dagli anni ’90. Quel che è certo è che il planking è diventato una tendenza online negli anni 2010 diffondendosi su YouTube e Facebook. Dopo il suo periodo di massima notorietà la sfida è tornata ciclicamente di moda, con tutti i rischi che ne sono sempre derivati: nella corsa all’imitarsi e superarsi a vicenda a mezzo social, non è mai mancato insomma chi decideva di strafare esibendosi in comportamenti pericolosi.