A Terni i negozi del centro abbassano le saracinesche uno dietro l’altro.
Numeri impietosi quelli del commercio. Il bilancio del 2017 aveva segnato un saldo negativo di 437 unità. Il 2018 era iniziato con altre 74 unità in meno nel primo trimestre. L’ultimo dato disponibile è quello del terzo trimestre, in cui il trend negativo persiste: 64 cessazioni di attività parzialmente fronteggiate da 42 nuove iscrizioni. E non è che c’è rimasto tanto da togliere ormai.
E dunque basta fare un giro lungo le strade del centro per vedere che della rete commerciale ternana non c’è più alcuna traccia.
Per incentivare il commercio in centro i consiglieri comunali del gruppo misto Fabrizio Brizi e Valeria D’Acunzo hanno deciso di presentare un progetto all’assessore al commercio Stefano Fatale per chiedere «più sgravi fiscali per sostenere le attività economiche presenti.
Gli esponenti politici propongono quindi una riduzione significativa delle tasse per l’occupazione del suolo pubblico, insegne e pubblicità, ma anche sconti sull’Imu per i proprietari che affittano a prezzi calmierati. Anche l’imposta Tari dovrebbe essere commisurata all’effettiva produzione di rifiuti. E poi parcheggio gratis per la prima ora per chi fa acquisti in centro; salvaguardia degli esercizi storici anche attraverso accesso a fondi agevolati per il loro restauro, raccordo con banche e istituzioni per far fronte agli interessi bancari, apertura di esercizi temporanei e incentivi ai giovani per nuove attività, allestimenti straordinari e valorizzazioni delle vie centrali nei periodi festivi e di bella stagione, offerte promozionali su Roma legandole ad eventi enogastronomici e shopping a Terni anche attraverso accordi con Trenitalia».