La situazione dei trasporti pubblici in Umbria è a dir poco drammatica. Che i nostri bus non navighino in buone acque è una cosa risaputa da tempo. Da anni siamo in presenza di società di gestione partecipate che lamentano grossi problemi economici. E dunque la soluzione più immediata e automatica è sempre stata quella di tagliare le linee di trasporto urbano. È notizia di questi giorni il paventato taglio di un milione e ottocentomila chilometri di linee che interesseranno soprattutto i centri minori e i piccoli comuni della nostra regione.
Una ulteriore sforbiciata che ovviamente non piace ai sindacati di categoria, che per voce della Federazione Regionale dell’Usb, rilancia con determinazione lo sciopero generale proclamato dalla confederazione nazionale e da tutte le categorie pubbliche e private per il 9 marzo, con l’intento di “non fermarci qui, ma di proseguire la battaglia per un trasporto pubblico di qualità e che sia veramente di tutti e per tutti”.