“Foligno Streetfood Village”, ovvero come attirare oltre 80 mila persone in una città. E’ il numero del successo della seconda edizione dell’evento dedicato al cibo di strada promosso grazie alla stretta collaborazione tra l’Associazione nazionale Streetfood, Confcommercio di Foligno e il Comune.
Una novità, quella di aver coinvolto altre due aree urbane rispetto allo scorso anno, Largo Carducci, Piazza della Repubblica e anche Piazza Matteotti, dove le oltre 30 specialità presenti hanno letteralmente spopolato. Le tre aree sono state letteralmente invase in tre giorni e l’Associazione nazionale Streetfood si conferma ancora una volta punto di riferimento per la promozione non solo del cibo di strada, ma anche del territorio. «Lo Streetfood Tour è uno strumento nato per unire la passione del cibo di strada all’avvicinamento alle tradizioni di ogni singolo territorio – spiega il presidente dell’Associazione Streetfood, Massimiliano Ricciarini – e Foligno è stata ancora una volta una città fantastica, con un evento che al pari dei Primi d’Italia e della Quintana si può confermare un traino eccellente».
I numeri del successo. Migliaia di hamburger dentro la griglia speciale di una Fiat 500, poi ancora 500 arancine, 40 kg di Pane ca’ Meusa, 20 kg di panelle. E 60 kg di paella, 1 quintale di pesce, 1,5 quintali di lampredotto. Dalla Puglia sono più di 2 i quintali di bombette. Dall’Abruzzo 5 mila arrosticini. Numeri da record per la Pitta Gyros dalla Grecia e per i panini di cinta senese di Porcobrado, da Cortona (Ar). La pizza sfornata dall’Apecar è stata un successo. Per finire 500 Panzerotti baresi e 1 quintale polipo per 400 le Pucce salentine. 200 spianate casentinesi con porcini e tartufo toscano. 30 i kg di Pastin, piatto di strada bellunese. Il cibo greco, il fritto misto e la piada romagnola sono stati tra i cibi più ambiti nel weekend assieme agli oltre 1000 litri di birra artigianale Streetfood che hanno accompagnato il resto. Successo anche per il truck umbro con prodotti senza glutine che ha devoluto il 25% del suo incasso all’Associazione Italiana Celiachia a scopo di progetti divulgativi.
Streetfood dal 2004 è stato il primo progetto in Italia a promuovere il cibo come cultura e il cibo di strada come format vincente in quanto “riassume in un cartoccio” storia e tradizioni di ogni regione d’Italia da scoprire e gustare con le mani. Queste premesse e l’enorme patrimonio esistente in Italia, fanno del cibo di strada una valida alternativa italiana a fast food di stampo U.S.A. e a tutta la produzione alimentare globalizzata. Sulla base di un progetto del 2004, nel 2008 nasce l’Associazione Streetfood e nel 2010 viene organizzato il primo evento sul tema, quando ancora nessuno in Italia ci aveva pensato.