Sono entrambi in “buona salute” i due umbri risultati positivi al test del coronavirus: entrambi i pazienti sono in isolamento nelle proprie abitazioni in quanto da parte del personale sanitario le loro condizioni non destano preoccupazione, a conferma delle dichiarazioni della dottoressa Romani, che in un articolo su Umbria settegiorni (in edicola) spiega le ragioni scientifiche per i quali non bisogna aver paura del Coronavirus.
I due umbri colpiti dal virus non risultano infatti affetti da patologie concomitanti o pregresse.Da parte dell’azienda sanitaria è intanto in corso l’indagine epidemiologica per risalire ai loro contatti, mentre i risultati di conferma della positività al virus, da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, sono attesi tra la giornata di oggi e quella di domani.
L’istituto di sanità umbra ha urgente bisogno di mascherine che potrebbero arrivare domani da parte di Farmacentro (un migliaio) e dalla Sir (10.000) .
Ieri la Governatrice dell’Umbria in videoconferenza con altri colleghi di altre Regioni e con il Premier Conte. Durante il collegamento video Tesei ha insistito sulla necessità urgente di aiuti alle imprese ed ha confermato alla stampa “Ho nuovamente sollevato con forza la problematica delle ricadute economiche derivanti dal coronavirus. Non si può pensare a misure e provvedimenti a favore delle sole zone e regioni colpite dai focolai”
“La ricaduta d’immagine e le ripercussioni negative – ha sottolineato Tesei – come stiamo vedendo nel nostro territorio, riguardano l’intero Paese. La Regione ha già iniziato a mettere in campo politiche straordinarie, ma il governo nazionale deve essere presente e fare la sua parte”. Tra i temi affrontati, i dispositivi di protezione individuale, in particolar modo per quanto concerne le mascherine. In tal senso la Regione Umbria si è già attivata, ma ha richiesto fondi e regole in deroga per approvvigionamento del materiale utile alla Protezione civile e alla sanità. Durante la Videoconferenza si è discusso anche della necessità di una linea unica nazionale per quel che concerne la protezione carceraria.