È morto a 96 anni Francesco Innamorati, partigiano simbolo della lotta all’antifascismo. Il decesso è avvenuto questa mattina alle 4.
Da partigiano aveva partecipato a numerose azioni in Umbria e in Emilia Romagna.
Nel 1945 era stato fante del 22° Reggimento di Fanteria Cremona che ha liberato Alfonsine e Fucignano il 25 gennaio.
Avvocato, aveva continuato a testimoniare la sua fede nella democrazia e contro dittature e autoritarismo, anche attraverso l’azione dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) di cui è stato presidente.
Molte le attestazioni di stima e di cordoglio ai familiari di Francesco Innamorati.
“Con la morte di Francesco Innamorati perdiamo una mente storica, lucida ed importante del regionalismo italiano. La sua impronta nel primo Statuto della Regione Umbria rimarrà indelebile nel tempo”. Così il presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta, esprime il suo cordoglio per la scomparsa dell’avvocato Francesco Innamorati, avvenuta la scorsa notte, ricordandolo come “uno dei più importanti padri fondatori della Regione Umbria” e “protagonista assoluto all’interno del primo Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, in qualità di vice presidente”.
Il presidente Squarta non manca di ricordare la presenza di Francesco Innamorati, lo scorso 20 luglio 2020, alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia in occasione della cerimonia per il cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Regione: “Dal suo intervento – scrive Squarta – traspariva una passione autentica e viva per un’attività amministrativa lungimirante che ha saputo guardare al futuro e al bene comune”.
L’ex partigiano sarà tumulato nella tomba di famiglia al cimitero monumentale di Perugia.
Anpi e Cgil in lutto per la morte di Francesco Innamorati
– di F.R.
“Ho scelto di partecipare alla Resistenza perché vedevo sempre più difficile l’avvenire del mio Paese”: così, con grande semplicità e naturalezza, Francesco Innamorati spiegava la sua scelta di unirsi alla lotta partigiana, combattendo i fascisti e i nazisti sia nella sua Perugia che, poi, nel nord Italia, fino a contribuire alla liberazione di Venezia. Allievo di Aldo Capitini, avvocato, comunista, sempre attivo nella vita politica e sociale della sua regione, Francesco è stato ed è per l’Anpi e per la Cgil un punto di riferimento valoriale e umano, che resterà per sempre nel patrimonio delle due organizzazioni.
“Con lui perdiamo un riferimento fondamentale per tutta l’Umbria democratica e antifascista – affermano Mari Franceschini, presidente dell’Anpi Umbria e Vincenzo Sgalla segretario generale della Cgil regionale – e questo ci carica di una grande responsabilità, quella di tenere sempre accesa la fiaccola della Resistenza che ha illuminato la nostra Costituzione e deve continuare a proteggere la Repubblica da qualsiasi tentativo di allentamento di quei valori che le partigiane e i partigiani, come Francesco Innamorati, hanno conquistato per le generazioni future”.
Il cordoglio del PD
“Il Partito Democratico dell’Umbria piange con commozione e dolore la scomparsa di Francesco Innamorati. La sua storia, la sua lotta da combattente partigiano per la liberazione del Paese, la sua testimonianza sempre lucida e appassionata degli ideali della sinistra, l’onore, l’umiltà e il rispetto con cui si è messo al servizio della comunità da politico e da uomo delle istituzioni, rimangono un faro per noi e per generazioni di umbri. Perdiamo un pezzo della nostra storia ma non la forza del suo esempio. Alla famiglia la vicinanza e il cordoglio delle democratiche e dei democratici dell’Umbria”.
E’ quello che ha scritto in una nota il Partito Democratico.
Il pensiero della Presidente Tesei
“Ci ha lasciato Francesco Innamorati la cui vita è fortemente legata alla lotta per la democrazia e alla storia della nostra Regione”. Così la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, lo ha voluto ricordare in un suo messaggio. “Ricordo il nostro incontro in occasione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Regione Umbria, nella sala dei Notari di Perugia – ha scritto la presidente Tesei -. Costante nella sua vita, infatti, l’impegno politico e sociale che tra l’altro lo ha portato a far parte del primo consiglio comunale perugino del dopoguerra, ad essere eletto nella prima legislatura regionale contribuendo anche alla stesura dello Statuto della Regione Umbria, nonché a ricoprire il ruolo presidente dell’Anpi. A nome mio e dell’intera Regione il più sincero cordoglio”.