Ennesima operazione antidroga della Polizia di Stato in città. Questa volta nel mirino degli investigatori un gruppo criminale albanese, dedito allo spaccio al minuto di cocaina tra Ferro di Cavallo e Ellera di Corciano.
Nella rete della Squadra Mobile 5 albanesi. Il capo, un 40enne già noto alle Forze dell’Ordine, è stato rintracciato e tratto in arresto dopo incessanti ricerche in Versilia, dove si era rifugiato consapevole che gli investigatori lo avevano “attenzionato”.
Dopo il rintraccio gli è stata notificata la misura della custodia Cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Perugia; è stato quindi recluso nel carcere S. Giorgio di Lucca a disposizione della locale Procura della Repubblica.
L’uomo utilizzava 4 giovanissimi connazionali, 20enni o poco più, come pusher per le consegne, che avvenivano nei pressi di esercizi pubblici o addirittura a domicilio, con un piccolo sovrapprezzo.
Per eludere i controlli li “cambiava”, avvicendandoli ogni 2 o 3 mesi, per evitare che la Polizia attenzionasse troppo a lungo gli stessi soggetti.
Per tale scopo sfruttava le possibilità che hanno i cittadini albanesi, da qualche anno, di poter entrare e soggiornare liberamente nel nostro Paese, per un massimo di 3 mesi, per turismo, con l’unica condizione di avere un passaporto biometrico in corso di validità. In precedenza invece i cittadini albanesi avevano necessariamente bisogno del visto, che i consolati italiani in Albania concedevano con molta oculatezza e solo per comprovati motivi.
Questa tecnica non è valsa all’organizzazione la possibilità di eludere le indagini, supportate lunghi pedinamenti, servizi di osservazione e testimonianze degli acquirenti.
Peraltro questi erano in gran parte giovanissimi, attratti sia dalla qualità del prodotto, superiore alla media, ma soprattutto dal basso costo, essendo l’organizzazione in grado di immettere sul mercato dosi da 0.40 grammi anziché la “tradizionale” busta da un grammo.
In sostanza la clientela meno facoltosa poteva, rivolgendosi a loro, comunque ottenere una dose di cocaina.
Gli investigatori della Squadra Mobile, consapevoli di questi accorgimenti, hanno preso le necessarie contromisure riuscendo a sgominare il gruppo criminale, arrestando il “capo” che ha un profilo criminale elevato, più volte sfuggito a precedenti indagini.
I suoi complici, nel frattempo, sono rientrati in Albania; se questi facessero ritorno in Italia, oltre alle conseguenze penali della indagine rischierebbero anche l’espulsione dal territorio nazionale.
Il gruppo, anche composto da pochi elementi, grazie alla dinamicità sul territorio ed alla personalizzazione delle consegne aveva in poco tempo acquisito un discreto portafoglio clienti, rimasto “a secco” di cocaina in questi giorni di festa.