di Francesco Castellini – La famosa frase “niente sesso, siamo inglesi” non dovrebbe più essere circoscritta all’isola britannica, ma riguardare anche il nostro Paese.
Insomma anche da queste parti cresce il numero delle persone che, in una relazione, scelgono di non abbandonarsi all’eros.
Un rapporto del Censis rileva come siano cambiate le abitudini sotto le lenzuola, e come il numero degli individui che non si fanno travolgere dai sensi sia aumentato nell’ultimo decennio, passando dal 5,4 al 10,2% tra chi ha tra 18 e 40 anni.
Ma il vero crollo ha riguardato le coppie stabili e conviventi, che una volta si dedicavano alle pratiche erotiche anche 10 volte al mese e che da un po’ di tempo a questa parte hanno invece visto drasticamente dimezzata tale frequenza.
In tutto si stima siano settecentomila le persone che in questo periodo si chiamano fuori da certe consuetudini, mentre sarebbero addirittura quasi due milioni coloro che non mettono più in atto nessun tipo di rapporto sessuale, pur potendo vantare una relazione stabile con un’altra persona. Sono le cosiddette “coppie bianche”, che secondo l’Associazione matrimonialisti italiani, rappresentano ormai il 30% delle coppie sposate.
Una scelta che i sessuologi spiegano così: “C’è chi ritiene che il sesso possa essere foriero di conflitti e decide di eliminarlo dall’equazione della propria quotidianità. C’è chi sta vivendo un calo del desiderio, di natura fisica, ormonale o psicologica. C’è chi, semplicemente, non ama il sesso, anche se una società ipersessualizzata come la nostra ci spinge a pensare che i rapporti sessuali siano fondamentali. È difficile stabilire delle cause univoche per tutti: ogni coppia ha un suo accordo e molto spesso è solo chi quella coppia la forma a poter comprendere la questione fino in fondo”.
E poi c’è chi è affetto da “astenia sessuale”. Che per gli psicologi non è una scelta, ma un’inclinazione naturale: “non si ha interesse verso il sesso e questo non cambia nel corso della propria vita”.
A rimanere indifferenti ai richiami dell’istinto sono soprattutto i maschi, per la maggior parte quelli sposati.
Per quanto riguarda le cause, studiosi ed esperti non sembrerebbero avere dubbi.
La professoressa Kaye Wellings, sul Daily Mail, autrice di uno studio su tale fenomeno, ha affermato: «La spiegazione più convincente che possiamo trovare per questo declino si riallaccia allo stress e alla frenesia della vita moderna che, nell’era digitale, è considerevolmente più complessa rispetto alle epoche precedenti, perché il confine fra pubblico e privato si è fatto più sfocato e Internet offre notevoli possibilità di distrazione».
Un teorema che trova sostegno nelle parole della sessuologa americana Maureen McGrath, che ha rilevato come il 10% delle 10mila persone da lei intervistate controlla il cellulare mentre fa sesso e il 35% subito dopo.
Mentre dal Centro della famiglia di Treviso Francesco Forcolin, psicologo e psicoterapeuta, arriva conferma che la (in)cultura del web ha grosse responsabilità nella rarefazione della libido. “La camera da letto resta il termometro della coppia – spiega Forcolin sulle colonne della Nazione -. Se viene meno la sessualità si diventa fratello e sorella, migliori amici. Ma viene a mancare quella miscela unica che manda avanti il mondo”.
E allora, c’è da chiedersi tutti un po’ preoccupati: che ne sarà di noi?
(Pubblicato sul numero 6 di Umbria Settegiorni)