L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus e la relativa pandemia che ha bloccato attività e lavoro, ha fatto crescere in maniera importante, nei primi quattro mesi del 2021, il numero delle persone che si sono rivolte alla Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia in cerca di aiuto.
Tante famiglie, in forte aumento quelle italiane, messe in ginocchio dalla crisi, che per la prima volta si sono trovate costrette a chiedere sostegno: genitori che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione non riuscendo a far fonte alle spese, al pagamento degli affitti o dei mutui.
A Terni nel 2020 è quasi raddoppiato il numero delle persone che si sono rivolte per la prima volta alle strutture della Caritas: 371 quando nel 2019 erano state 197. È quanto emerso nell’ultimo incontro della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali della diocesi, composta da associazioni e organismi che sono espressione dell’esercizio della carità verso malati, anziani, indigenti e persone sole (Banco Alimentare, Movimento per la Vita, Comunità di Sant’Egidio, San Vincenzo de’Paoli, Ordine Francescano Secolare, parrocchia Santa Maria del Rivo, associazione di volontariato San Martino, Acli, Unitalsi, Cappellania del Carcere di Terni, Cappellania Ospedale di Terni, Gioia di Vivere, Caritas Diocesana Terni Narni Amelia).
Tra le voci dell’aiuto Caritas considerate più allarmanti i ‘contributi alloggio’, con un aumento dell’891 per cento, gli ‘interventi alloggi’ con un più 263 per cento e i ‘contributi utenze’, cresciuti del 103 per cento.