L’Edilizia è forse il settore economico che risente più della crisi. I bilanci sono nefasti. Investimenti bloccati, cantieri che non decollano, bandi di gara per lavori pubblici che si assottigliano di anno in anno, scendendo dai 507 e passa milioni del 2004 ai 191 del 2017.
A puntare il dito contro una burocrazia eccessiva e un Codice degli appalti troppo complicato sono costruttori e Comuni, rappresentati rispettivamente da Ance e Anci Umbria.
Come riporta La Nazione Umbria, lo fanno adottando anche a livello regionale il cosiddetto documento «Sbloccacantieri», presentato nei giorni scorsi a Roma.
«C’è bisogno di un Paese e di una Regione dicono Stefano Pallotta (Ance) e Francesco De Rebotti (Anci) – che tornino ad investire sul futuro. Per questo è necessario semplificare tutte le procedure per l’affidamento dei lavori sia delle manutenzioni sia delle nuove opere». Dopo aver segnalato che da quando nel 2016 è stato introdotto il nuovo Codice la voce dei lavori pubblici in Umbria si è contratta del 37%, imprese e comuni chiedono «regole più chiare e più semplici, di facile comprensione e applicazione, creando così, senza opacità e possibili interpretazioni, le condizioni migliori per realizzare i lavori rapidamente e per combattere l’illegalità e la corruzione».
«La nostra volontà – sottolineano i due presidenti – è quella di sbloccare il maggior numero di cantieri possibile e far ripartire l’economia locale anche attraverso il comparto delle costruzioni».
Altra questione aperta, quella della Quadrilatero.
«Dieci anni di ritardi – denuncia il direttore di Ance Walter Ceccarini -. Cinquanta milioni di euro bloccati con il caso Astaldi. Le imprese che ci lavorano rischiano di veder polverizzato il lavoro di una vita. Soltanto quelle umbre sono almeno dieci (5 quelle aderenti ad Ance) e vantano crediti per almeno 15 milioni di euro. Ma, purtroppo, con l’indotto, sono molte di più le aziende destinate al fallimento se non verranno pagate e soprattutto se non verrà risolta una volta per tutte questa intricata vicenda».