Per lo “scroccone” che ha mangiato a sbafo nei ristoranti di mezza Italia (almeno tre volte a Perugia e Terni) collezionando denunce, sembra arrivato lo “stop.
Che è imposto dalla Polizia a Cassino in Ciociaria dove lo scroccone – un giovane di 34 anni residente a Catania, stava consumando l’ennesimo pasto luculliano della sua non onorata carriera.
Nel ristorante del centro di Cassino dove si era presentato con aria sicura e senza lasciar sospettare alcunché, ha ordinato un pranzo completo, dal primo fino al caffè. Tutto con assoluta tranquillità.
Al momento di pagare il conto, però, per il ristoratore è arrivata la sgradita sorpresa. Lui, infatti, ha tirato fuori la solita giustificazione: non ho i soldi per pagare. Ne è nata subito una discussione con il titolare del ristorante che, alla fine, ha deciso di rivolgersi alla polizia.
Poco dopo nel locale si sono presentati gli agenti del commissariato coordinati da Cristina Rapetti. L’avventore è stato identificato e dagli accertamenti con la banca dati interforze è emerso il «vizietto» del trentenne catanese, che finora ha rimediato ben nove denunce. per insolvenza fraudolenta in danno di ristoratori della penisola, dal nord al sud Italia, dove ha pranzato a scrocco: a Perugia, Terni, Civitavecchia, Velletri, Novara, La Spezia, Ancona, Bologna, Pisa, Matera, Lucca.
La lista dei danneggiati, secondo la polizia, potrebbe essere molto più lunga: gli investigatori sospettano che possano essere decine i ristoratori beffati da questo professionista dello sbafo che per spostarsi da una parte all’altra dell’Italia, di solito viaggia in treno.