E’ finalmente arrivato in Italia il campione osseo ritrovato nella Skoda Fulvia noleggiata da Davide Pecorelli, imprenditore di San Giustino scomparso in Albania il 6 gennaio scorso. Il campione, atterrato a Roma e accompagnato da una lettera degli inquirenti albanesi, è stato inviato ieri, mercoledì 10 febbraio, alla Procura di Perugia, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo per la scomparsa dell’imprenditore umbro.
Il campione prelevato dall’auto incendiata, ritrovata a Puke, servirà per estrarre il dna e confrontarlo con quello del fratello dell’imprenditore, Antonio.
Resta ancora da scegliere da parte della magistratura perugina il perito che dovrà eseguire le analisi.
Le autorità albanesi hanno inoltre ritrovato all’interno dell’auto noleggiata dall’imprenditore sangiustinese il suo telefono cellulare e l’orologio.
IL CASO
Dell’imprenditore di San Giustino di 45 anni non si hanno più notizie dal 6 gennaio scorso. Il 3 gennaio era atterrato in Albania presso l’aeroporto di Rinas, dove ha noleggiato la Skoda Fabia che, appena tre giorni dopo, è stata ritrovata carbonizzata da un abitante del posto che ha allertato le Forze dell’ordine.
Il giorno della sua scomparsa, Davide Pecorelli si era tenuto in contatto con familiari e amici: a uno di questi ultimi aveva anche comunicato che sarebbe tornato in Italia il 10 gennaio.
L’allarme è scattato dopo diverse ore di irraggiungibilità da parte dell’imprenditore umbro, fondatore di uno dei negozi “Parrucchieri Milano” e principalmente conosciuto per essere stato un arbitro della sezione di Arezzo con un passato tra i professionisti, in serie C da arbitro e anche in serie A come quarto uomo.