Secondo gli investigatori il direttore amministrativo dell’ospedale di Perugia, agli arresti domiciliari per lo scandalo dell’inchiesta sui presunti concorsi pilotati, avrebbe consegnato volantini elettorali – riferiti alle elezioni politiche del 4 Marzo 2018 – ad un neoassunto che avrebbe dovuto prendere servizio alla Direzione di Bioingegneria e ingegneria clinica.
Secondo la ricostruzione della finanza, verificata attraverso le immagini delle telecamere nascoste e le cimici posizionate nell’ufficio di Valorosi, veniva effettuata la consegna dei volantini elettorali a personale sanitario neoassunto. Secondo gli iquirenti sarebbe questa la conferma di richiesta di favoritismo propagantistico. A sostegno di questa tesi ci sono affermazioni riportate nella documentazione dell’indagine con espressioni del tipo “Devi far votare Bocci! Questo è l’ambito, il collegio nel quale lui si muove… e allora cerca di trovare più voti possibili. Impegnati con tutti i conoscenti, i parenti, gli amici… quindi dico muoviti che qui ci mandano a casa tutti”. All’epoca dei fatti Bocci era candidato per un seggio a Montecitorio contro Riccardo Augusto Marchetti della Lega e il grillino Gino Di Manici.ma non superò la tornata elettorale.
Da diversi riscontri e molteplici verifiche da parte dei magistrati sarebbero evidenti i costanti intrecci tra gli interessi pubblici e la politica attiva, confermati da frasi intercettate del tipo “Cerca di trovare più voti possibili, impegnati con tutti i conoscenti, parenti, amici”.
In sintesi Valorosi avrebbe svolto un’indebita attività di propaganda elettorale in favore di Bocci e,consegnando il materiale elettorale, avrebbe costretto il suo interlocutore a svolgere un’indebita attività di propaganda esortandolo a votare per il candidato Bocci.
Dalle intercettazioni emerge anche che Bocci non era l’unico oggetto di promozione politica infatti Valorosi affermava “Io non c’ho solo Bocci, c’ho mezza Italia” e sosteneva di avere molteplici nomi da promuovere per le categorie protette. Ad avviso dei i magistrati l’obiettivo propoagantistico di Valorosi era determinato dall’ aquisizione del consenso presso i propri referenti politici per assicurarsi, conseguentemente, il mantenimento dell’incarico.