Gli stessi truffati potrebbero rischiare di essere coinvolti penalmente
La Consob ha oscurato un sito “2139” che, assieme ad altri 6 nuovi siti, offriva servizi illegali di trading on line; sarebbero almeno 50 mila le persone che, tentando la strada del guadagno immediato, hanno perso molto danaro. Si tratterebbe di un truffa per una somma quantificata in 100 milioni di euro.
Gli investitori pur non comprendendo nulla di trading e criptovalute, venivano attratti da persone che promuovevano la possibilità concreta di guadagni immediati a seguito di presunti investimenti.
I Guadagni sarebbero arrivati ma, in realtà dipendevano esclusivamente dalle altre persone altre persone, anch’esse attratte dalla possibilità di facili e veloci guadagni.
Gli stessi investitori venivano sollecitati a ritirare le somme ed a far entrare nel sistema complessivo più persone possibili con la promessa di benefici, che in realtà c’erano per i complici.
In definitiva non esisteva nessun reale investimento ma soltanto una vera e propria truffa fatta di “pseudo furbi” che una volta capito che il gioco è stato scoperto chiudono il sito e scappano con i soldi rubati ai “faciloni”.
Questa gente trattando le Criptovalute è consapevole della difficoltà di essere rintracciati.
La Consob, a seguito delle molteplici segnalazioni registrate anche dall’Umbria, effettuate da quelle stesse persone che non riuscivano a ritirare i propri fondi, è intervenuta facendo oscurare il sito.
Sotto il profilo legale – per i “truffati” – portrebbero emergere ipotesi di coinvolgimento alla truffa, perché questi… oltre alla perdita di migliaia di euro, potrebbero trovarsi coinvolte in responsabilità penali nella truffa, da verificare singolarmente e, per effetto dell’indagine, potrebbero dover dimostrare la propria buona fede nella partecipazione a un sistema che di fatto è una truffa per loro stessi e per gli altri.