Una nuova tegola giudiziaria si abbatte sulla sanità umbra. Lo riporta oggi Il Messaggero, che riferisca anche che questa volta il vento spira da via Martiri dei Lager, sede della Corte dei conti. Con il procuratore regionale Rosa Francaviglia che nei giorni scorsi ha inviato alla direzione regionale alla Salute la richiesta di una relazione sui premi ai direttori generali delle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni e delle Asl umbre relative agli anni 2016 e 2017.
La procura contabile ritiene infatti «necessario acquisire ulteriori dati, informazioni, notizie ed elementi utili alla ricostruzione dei fatti ed alla individuazione delle personali responsabilità erariali emergenti allo stato degli atti». Quali? Il procuratore Francaviglia vuole capire come e perché, per entrambi gli anni oggetto della verifica, «gli obiettivi assegnati ai Direttori per l’attribuzione degli incentivi risultavano definiti dalla Giunta Regionale solo alla fine dell’esercizio». In pratica a fine anno. Nel mirino della Corte dei conti ci sono le due deliberazioni – la 1513 del 12 dicembre 2016 e la 1528 del 18 dicembre 2017 – con cui sono stati indicati gli obiettivi nonostante la stessa deliberazione del 2016 «avesse definito e confermato gli obiettivi che erano stati già individuati con due atti della giunta di agosto (numero 963) e di settembre (1.084).
Un particolare singolare su cui la procura contabile vuole vederci meglio: da qui la richiesta all’attuale direttore Claudio Dario, con la specifica richiesta di spiegare la «congruità degli obiettivi assegnati in prossimità della chiusura dell’esercizio, ovvero se gli stessi sarebbero stati definiti diversamente (o maggiormente) nel caso di assegnazione all’inizio dell’anno di riferimento». E non solo. Perché da via Martiri dei Lager vogliono anche sapere se i «risultati sono stati effettivamente raggiunti e, conseguentemente, se i premi sono stati erogati».
Una bella grana per la direzione regionale che deve ricostruire entro pochi giorni il senso delle delibere e spiegare come siano stati attribuiti gli incentivi di risultato da una giunta che non è quella attuale. Gli anni nel mirino, infatti, sono quelli della giunta di Catiuscia Marini, già indagata con l’ex assessore regionale alla Sanità e alcuni manager delle Aziende ospedaliere di Perugia e Terni per l’inchiesta sui concorsi pilotati in sanità. A questo proposito, in base alle carte che Il Messaggero ha potuto visionare, un fascicolo della Corte dei conti sulla gestione della sanità in Umbria è stato aperto addirittura un anno prima degli arresti del 2019 e quindi dell’inchiesta della guardia di finanza e dei sostituti procuratori Mario Formisano e Paolo Abbritti. Ci fa riferimento lo stesso procuratore Francaviglia, riportando i dati di un procedimento aperto nel 2018. Quindi c’è chi dovrà riaffilare le armi anche davanti alla Corte dei conti, magari dopo essersi difeso all’interno del tribunale penale.
Intanto, l’udienza preliminare per decidere dell’eventuale rinvio a giudizio dei 39 indagati nell’inchiesta ormai nota come Concorsopoli si apre il prossimo 9 ottobre. Con le difese impegnate soprattutto a far cadere l’accusa più pesante, l’associazione per delinquere, contestata ai nove indagati eccellenti.