Nelle tre ore di interrogatorio la ex governatrice della Regione Umbria, Catiuscia Marini, interrogata in aula al centro congressi Capitini per l’udienza preliminare di concorsopoli, ha negato a chiari note di aver fornito le prove di concorsi a chiccessia. “Io non ho mai fatto avere le prove di un concorso perché non le ho mai avute. E non sono tenuta a sapere cosa abbiano fatto o detto Duca o Valentini”. Ha così respinto al mittente le accuse che mosse alla sua persona dai pm titolari dell’inchiesta. I pm hanno insistito su cosa volesse dire quel “mettetela dentro” che per al Procura altro non è che l’esortazione della ex governatrice fatta a Duca affinché facesse entrare in ospedale Anna Cataldi.
Marini ha risposto semplicemente che quello era un suo modo di dire, che spesso usava con le segretarie quando portavano documenti o cartelle e lei diceva loro di lasciarle da qualche parte.
Marini si è poi definita stupefatta per l’accusa di associazione per delinquere e spiega di non aver conosciuto nemmeno tutti gli altri presunti sodali.
Dopo l’interrogatorio di Marini, l’avvocato Francesco Crisi ha chiesto il non luogo a procedere per tutte le contestazioni fatte ai suoi assistiti, Maurizio Valorosi e Massimo Lenti.