La corte di appello di Perugia ha confermato la condanna ad otto mesi di reclusione per falso ideologico inflitta in primo grado all’ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, in relazione ad una delibera emessa nel 2009
che autorizzava alcune aziende sanitarie ad assumere personale. Nove mesi e quindici giorni sono le pene inflitte all’ex assessore regionale alla sanità, Maurizio Rosi, e dell’ex direttore regionale del settore, Paolo Di Loreto. La corte ha ribaltato anche l’assoluzione ottenuta in primo grado dall’ex funzionario dell’assessorato alla sanità, Giancarlo Rellini, condannato ora ad otto mesi e quindici giorni di reclusione. Sotto accusa le delibere di giunta 46 e 1402 del 2009 che la corte ha dichiarato la ‘falsità’ di entrambe ed ha trasmesso all’autorità giudiziaria
gli atti relativi ai verbali delle riunioni dell’esecutivo in cui i due documenti sono stati approvati. Altri imputati sono stati assolti. Prossima tappa la Cassazione ma l'esiguità delle pene lascia presagire un epilogo indolore per le persone coinvolte in questa vicenda che la dice lunga su come viene gestito il potere, in particolare nel settore della sanità, in questa regione e sarà ancora così negli anni a venire.