La CISL FP Umbria, dopo la ricomposizione della Giunta Regionale e la riassegnazione della Delega all’Assessorato Sanità, si augura che riprenda il confronto sulle diverse problematiche che affliggono il Sistema Sanitario Regionale, partendo da una rivisitazione delle misure di riorganizzazione del SSR adottato dal 2012.
Lo afferma Ubaldo Pascolino del coordinamento Area Sanità il Segretario Generale Regionale CISL FP Umbria in una nota in cui si legge che la CISL FP Umbria, nell’Attivo tenuto il 23/06/2016 tra la Segreteria Regionale alla presenza del Segretario Nazionale Gabriella Di Girolamo con SAS e RSU, sollecitano la ripresa del confronto sulle diverse problematiche sanitarie scaturite da programmazione e razionalizzazione del Sistema Sanitario che comportano aspetti negativi sugli operatori sanitari e incidono negativamente sulla tenuta della qualità dei servizi da erogare ai cittadini.
Ciò è determinato da dotazioni organiche che non consentono agli operatori sanitari di fruire il congedo ordinario maturato, riposi giornalieri, con cumulo di orario straordinario non pagato.
I continui tagli del Governo al Sistema Sanitario che determina ricadute anche in Umbria, non giustifica l’adozione di processi di razionalizzazione e riorganizzazione del sistema sanitario regionale, con soli interventi che hanno ricadute negative sugli operatori sanitari e sulla qualità dei servizi sanitari.
La nota continua: “Siamo ora fiduciosi che con la nuova nomina dell’Assessore alla Sanità, si riprenda il confronto regionale per cercare di incidere e tagliare i veri sprechi, eliminando doppioni e duplicazioni di attività attraverso un’effettiva integrazione con idonee professionalità nei vari servizi territoriali per la cura e riabilitazione dei pazienti, attivando definitivamente le case salute funzionali su 24 ore, che possano garantire una fruibilità di accesso al servizio sanitario da parte di tutti i cittadini utenti umbri. Ciò potrebbe rilanciare i processi di mobilità di utenza attiva da altre regioni e abbassare la percentuale di mobilità passiva che si rivolge alla sanità di altre regioni con il sistema convenzionale con costi comunque a carico della Regione Umbria. Non possiamo tollerare trasferimenti di servizi, processi di riqualificazione degli stessi senza avere una strategia con chiara finalità, altrimenti si continua nel creare ulteriori disagi ai cittadini ed agli operatori sanitari.”
“Apprendiamo spesso – continua la nota – che la sanità in Umbria, gode di una situazione economica-finanziaria in equilibrio, ma non riscontriamo un apprezzamento all’abnegazione professionale che gli operatori tutti i giorni esercitano per garantire la qualità dei servizi, nonostante dotazioni organiche non adeguate rispetto ai carichi di lavoro dei vari reparti e servizi. Sollecitiamo la Giunta Regionale ed i Direttori delle Aziende Sanitarie a fare un monitoraggio delle dotazioni organiche, degli orari di lavoro, dei riposi giornalieri e settimanali e degli straordinari, anche in applicazione della direttiva europea sull’orario di lavoro del 25 novembre 2015, nella quale si prevede il rispetto delle 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore di lavoro ed impone di non superare le 48 ore lavorative settimanali. Da verifiche riscontrate si evidenzia che solamente per gli infermieri sono necessarie assunzioni di svariate unità, anche a tal fine si chiede di procedere alla stabilizzazione dei precari storici e di attuare un piano di assunzione che possa arginare l’impatto sugli operatori attualmente in servizio. Al fine di valorizzare la crescita delle competenze di Professioni Sanitarie per la qualità del lavoro in sanità, chiediamo di attivare in tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere trattative di livello aziendale e regionale seguendo le linee di azione definite unitariamente nell’attivo del 28 Giugno a livello nazionale.”. Infine – conclude la nota – si chiede alla Giunta Regionale una posizione ufficiale affinchè si sblocchi il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro del Pubblico Impiego, ormai bloccato da 7 anni”.