Di Matteo Salvini (*) – Per una lunga parte della mia vita, ogni volta che qualcuno la citava, nei racconti di viaggio a tavola con amici, in qualche speciale televisivo, sui libri, nelle foto sui social, dire Umbria era dire bellezza. Nel resto d’Italia la vostra regione era conosciuta soprattutto per questo, foreste millenarie, fiumi impetuosi, borghi, tutto intorno colline e montagne, fin quante ne vuoi.
E a chi, come me, viene da fuori basta un solo sguardo dal finestrino della macchina (proprio ora mentre scrivo tra un appuntamento e l’altro), per capire che San Francesco non avrebbe potuto scriverlo che qui, il suo Cantico delle Creature. Ma se parlo di bellezza, non è per farvi un complimento, credetemi, piuttosto è per spronarvi, perché so che uno sguardo esterno può aiutarvi a riprendere coscienza di quello che siete davvero. Delle vostre eccezionali potenzialità che la vostra classe dirigente regionale a guida Pd sembra aver dimenticato, quando non apertamente tradito. Scandali, intrighi opachi, inchieste giudiziarie, disservizi, purtroppo, per colpa di pochi indegni, da qualche tempo Umbria vuol dire anche questo. Ed è proprio perché non mi rassegno, perché non lo meritate, che da settimane percorro in lungo e in largo la vostra regione, dal Trasimeno a Stroncone, da Bastardo a Montecastrilli, insieme alla nostra candidata Presidente Donatella Tesei, una donna coraggiosa, dolcissima e soprattutto determinata a ridare orgoglio e dignità alla sua gente, alla sua terra. Quando mesi fa le chiesi se fosse disponibile a lasciare il suo incarico di Senatore e Presidente della Commissione Difesa per accettare la sfida del prossimo 27 ottobre, non ci ha pensato un secondo a dire di “Sì”. Uno di quei “Sì” appassionati di cui l’Umbria e l’Italia hanno urgente bisogno. Sì alla sicurezza, alla difesa dei confini, ad un sistema fiscale che liberi energie.
Sì alle strade, alle scuole, alle ferrovie necessarie per far crescere comunità e territori, archiviando per sempre la palude dei “No” a tutto ciò che non si piega a certe sinistre logiche, alle solite consorterie che in Umbria come a Roma potete ben vedere disperatamente arroccate in difesa dei loro privilegi. Invano tentano di resistere al cambiamento che il vostro voto produrrà molto presto. Il giorno dopo le elezioni sarà davvero un giorno nuovo, la fine di una lunga notte. E pur senza promettere miracoli, sono sicuro che con la costanza di Donatella e della sua squadra i primi risultati non tarderanno a venire.
A partire dalle zone terremotate, dove occorre urgentemente rivedere i criteri di assegnazione dei fondi e le modalità progettuali della ricostruzione, liberandoli dai vincoli assurdi e dalle ripartizioni demenziali che fin qui spesso hanno paradossalmente privilegiato i pochi che hanno avuto danni più lievi, a scapito dei molti che invece, nel giro di una notte, hanno perso tutto.
Sarà certamente la sfida più difficile, ma siamo determinati a portarla a termine, anche solo per rispetto verso chi, alzando ogni mattina la serranda del bar a Muccia, organizzando una iniziativa culturale a Camerino o un laboratorio ecologico per i bambini delle scuole a Montalto di Cessapalombo, ha deciso di resistere alla catastrofe, e tra mille difficoltà lotta giorno dopo giorno per riprendersi la sua vita.
Se voi ci siete, io ci sono.
E, soprattutto, ci sarò.
(*) Segretario della Lega
Articolo pubblicato nel numero in edicola di Umbria Settegiorni