Meno debiti e spesa corrente senza togliere servizi per i cittadini. Il sindaco Andrea Romizi ha illustrato i numeri del rendiconto 2018 predisposto dalla giunta. E il suo messaggio è di quelli che rassicurano. Il primo cittadino ha parlato di “risultati che hanno quasi del miracoloso” e di una “Perugia che può tornare a sognare”.
Il rendiconto 2018 predisposto dalla giunta il 29 aprile sarà sottoposto al consiglio comunale per l’approvazione insieme al bilancio preventivo 2019-2021 per il quale l’Ente ha già ricevuto la circolare della prefettura che ne sollecita la convalida nei termini di legge.
Nel frattempo è stata indetta una conferenza stampa nella sala Rossa di Palazzo dei Priori nella quale è stato messo in rilievo quanto fatto dalla giunta Romizi nel corso degli ultimi cinque anni.
Il consuntivo 2018 mostra un risultato di amministrazione di oltre 85 milioni, il valore più alto registrato dall’anno 2007, precisa Bertinelli, che dimostra come le criticità iniziali al momento dell’insediamento siano in gran parte superate. La difficile situazione di liquidità, che vedeva l’Ente esposto per 40 milioni di euro alla fine del 2013, ha registrato a fine 2018 un’anticipazione di Tesoreria e utilizzo di fondi vincolati di quasi 14 milioni, valore destinato ad azzerarsi già dal mese di giugno 2019 grazie all’attuale manovra di bilancio.
La giunta Romizi si è trovata a fare i conti con un disavanzo tecnico rilevato all’inizio della consiliatura di quasi 35 milioni di euro. Una esposizione che ha previsto di ripianare in 28 anni con un recupero di 1.237.000 euro all’anno, e che a fine 2018 ammontava a 26.683.000 euro con un maggior recupero di oltre 3 milioni rispetto a quanto preventivato. Inoltre, anche nel corso del 2019 il ripiano sarà maggiore di oltre 2 milioni di euro rispetto alla quota standard. In tal modo si stima che a fine 2019 il disavanzo da recuperare ammonterà a circa 22 milioni con un ripiano superiore di circa 5 milioni rispetto a quanto inizialmente previsto.
Positivi anche i dati relativi all’indebitamento pro capite è passato da 801 euro del 2013 a 604 euro di oggi, “il tutto – è stato evidenziato – senza ridurre i servizi per i cittadini”.
Mancata, invece, la promessa di abbassare le tasse nel corso della legislatura. Nel corso del 2018 comunque il Comune ha recuperato circa 5 milioni di Tari e 5.6 milioni di Imu e ha inviato ruoli per quasi 18 milioni contro i 4 dell’anno precedente.