Il pusher Aldo Maria Romboli, 41enne ternano, responsabile di aver provocato la morte di due ragazzi ternani (deceduti lo scorso luglio) a cui aveva venduto droga, sarà processato con rito abbreviato, come stabilito ieri, mercoledì 3 marzo, dalgiudice Simona Tordelli.
La discussione finale, sempre di fronte al gup, è stata fissata per il 31 marzo.
Il rito abbreviato (che dunque salta la fase dibattimentale e che, in caso di condanna, porterebbe la pena rdiotta di un terzo) era stato richiesto dall’avvocato difensore del pusher 41enne, Massimo Carignani. A Aldo Maria Romboli, attualmente agli arresti domiciliari in comunità, sono stati contestati i reati di morte come conseguenza di altro delitto e spaccio di stupefacenti.
I familiari dei minorenni deceduti, difesi dagli avvocati Massimo Guaitoli, Maurizio Filiacci e Giuliano Migliorati, si sono costituiti parte civile.
Flavio e Gianluca, di 16 e 15 anni, erano deceduti nel sonno nelle loro abitazioni, dopo aver assunto la sostanza stupefacente (del tipo metadone) vendutagli da Romboli, oltre ad ever consumato un’elevata quantità di alcol.
Aldo Maria Romboli, a fine settembre dello scorso anno, aveva confessato di essere stato lui a dare la dose letale di metadone a Flavio e Gianluca. Dall’ordinanza emessa dal Gip Barbara Di Giovannantonio, Romboli aveva ammesso di aver “venduto un po’ di metadone per ricavare i soldi a lui necessari per l’acquisto di cocaina”. Facile per un ex tossicodipendente riuscire ad avere il metadone: come da lui stesso spiegato, gli veniva fornito presso il Sert dove era in cura.
Da quanto emerso durante l’interrogatorio, non era la prima volta che lo spacciatore vendeva metadone ai due ragazzini: lo aveva fatto anche nel mese di giugno. Il pusher, da fine settembre ai domiciliari presso una comunità di recupero, era stato arrestato lo scorso 7 luglio dai Carabinieri.