Rischio smantellamento della tratta altotiberina ex-Fcu: questo l’allarme lanciato nell’interrogazione del capogruppo Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, mentre il sindaco Luciano Bacchetta ha replicato di voler organizzare un incontro di tutti i sindaci dell’Altotevere e chiedere alla Regione di impegnarsi.
La ferrovia torna ad essere al centro dell'attività politica tifernate. «La situazione della Fcu è comatosa – ha accusato l'esponente dell'opposizione Andrea Lignani Marchesani – stride la riunione di San Giustino dove Comuni e Regione annunciano impegni per lo sviluppo delle infrastrutture altotiberine. Il cambio dell'ente che gestisce la sicurezza della ferrovia, da Ustif ad Agenzia nazionale, ha scandito un ulteriore rallentamento della velocità di crociera dei convogli a settanta chilometri orari, che rende gli orari in vigore un libro dei sogni». Non solo, ma l'esponente di Fratelli d'Italia aggiunge come «è incredibile come un deputato di Umbertide dica che si arriverà a Roma in fretta quando ci sarà il passaggio gestionale dell'ex Fcu a Rfi e quindi allo Stato nel 2022». Secondo Lignani, infatti, è previsto da un lato il potenziamento del trasporto alternativo su gomma e dall'altro una linea ferroviaria nazionale per Roma da Ponte San Giovanni che passerà per Todi e non per Foligno Spoleto.
«Tradotto in soldoni – ha spiegato – un potenziamento da Ponte San Giovanni a Terni ed uno smantellamento del ramo secco altotiberino. Avrà ripercussioni anche occupazionali la chiusura della Fcu». E rivolgendosi al sindaco tifernate Luciano Bacchetta, Lignani ha concluso affermando: «Due assessori ai Trasporti sono stati del Psi: dobbiamo assumerci impegni nelle sedi istituzionali per salvaguardare il diritto al trasporto del territorio».
«L’azienda unica della mobilità ha accolto molte società in perdita, sostenute nella fusione da consiglieri provinciali del Centrodestra – ha replicato il sindaco – Non si continua a fare voli pindarici su collegamenti con Arezzo o altrove; ora dobbiamo chiedere il ripristino della linea. Dobbiamo inchiodare alle proprie responsabilità i soggetti giusti. Sto cercando di organizzare un incontro di tutti i sindaci dell’Altotevere e chiedere alla Regione di impegnarsi anziché guardare al passaggio allo Stato. La chiusura è il frutto di una sottovalutazione complessiva e non è accettabile che l’Alto Tevere non abbia un trasporto su ferro. La Regione con il nuovo proprietario deve sostenere la necessità della tratta Sansepolcro-Ponte San Giovanni».
«Bisogna fare i lavori sulla tratta Città di Castello – Umbertide. I consiglieri del territorio, Oliviero Dottorini, Maurizio Rosi, e gli assessori ai trasporti Psi, sono stati inefficaci. A Foligno e Spoleto ad esempio non si vuole il passaggio allo Stato per paura di depauperamento. Faccia sentire la sua voce» ha replicato Lignani al sindaco.