A gennaio è annunciata la prima manifestazione dei sindaci del “cratere 2016-2017”.
Gianluca Pasqui, guida di Camerino, ha ottenuto 67 adesioni per uno spostamento in massa su Roma, Palazzo Chigi, con le popolazioni al seguito.
Hanno già detto sì all’invito Amatrice, Norcia, Arquata, Muccia, Pievetorina: 19 sindaci sono contrari, gli altri devono rispondere.
Dice Pasqui: “Dopo due stagioni e mezzo la ricostruzione è all’anno zero. È inesistente anche come idea. Le norme sono inutilmente stringenti e non ci sono azioni economiche per una rinascita di territori distrutti. Direi che la luce si è spenta”.
E dal coro si elevano le proteste dei sindaci della Valnerina che fanno appello ancora una volta al governo per sburocratizzare la ricostruzione e per chiedere un primo confronto con la presidente Donatella Tesei per far partire il maxi cantiere.
E così mentre il ponte Morandi in 20 mesi verrà ricostruito e sostituito con un ponte modello di tecnologia, come annunciato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza di fine anno, nell’area più danneggiata dal sisma non si vede ancora una luce. “Con tutto il rispetto per quella tragedia, Genova riavrà il suo ponte in 20 mesi e noi restiamo all’anno zero; non è bello fare questi paragoni ma è la cruda realtà”, è la replica dei sindaci della Valnerina.