Di Alberto Laganà
Alla fine Renzi si scopre anche lui un grillino e dà uno schiaffone all’Europa dei burocrati che ci costa 20 miliardi di euro l’anno e ce ne restituisce di meno per pagare tutta la macchina farraginosa che sta distruggendo le tipicità di casa nostra, ci impedisce di etichettare come vogliamo i prodotti
e ci impone anche vincoli sempre più ardui da rispettare che ci farebbero fare la fine dell’asino di Buridano: distruzione dell’economia nazionale e disoccupazione da capogiro. Insomma l’Europa da opportunità è diventata un peso insopportabile perchè le varie lobbyes che si aggirano per Bruxelles non fanno gli interessi dei cittadini ma delle multinazionali mentre I provblemi veri non vengono neppure scalfiti. Quindi il nuovo guanto di sfida di Renzi all'Ue, se non è solo pubblicità a fini interni (non dimentichiamoci del recente colloquio con la Merkel
dove ha fatto da zerbino!) con lo stop agli aumenti dell'Iva e la riforma del bilancio dello Stato, con la cancellazione delle clausole di salvaguardia potrebbe significare un nuovo corso. Ma troppo spesso abbiamo ascoltato proclami, come quello di una riforma al mese e tante altre dichiarazioni senza seguito e questa volta dovranno essere I fatti a stabilire se si va verso un nuovo corso o sono solo chiacchiere.