Matteo Renzi, ieri all’hotel Cenacolo di Santa Maria degli Angeli, ha presentato il suo libro “Controcorrente” e risposto alle domande del vicedirettore di La7, Gaia Tortora.
L’occasione è stata buona per parlare di giustizia. “Vorrei darvi una notizia: Il caro estinto è la riforma Bonafede che da stasera non c’è più. Non si può essere più imputati a vita. La riforma è una piccola parte, c’è ancora un lavoro lunghissimo da fare, ma ora abbiamo archiviato la Bonafede”, ha detto rispondendo a Gaia Tortora.
Poi Renzi ha parlato del caso della fondazione Open e sui finanziamenti che vi sarebbero transitati. “Oggi sono arrivate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione su Open che per quarta volta ha dato torto ai giudici. La Cassazione dice chiaramente che la Leopolda non ha niente a che vedere con un’organizzazione di partito. Quindi cade il teorema di chi diceva che finanziare Leopolda fosse finanziare un corrente di partito e quindi finanziamento illecito, cosa che ha portato le forze dell’ordine non a difendere le persone in strada ma a prendere i telefonini dei finanziatori”, ha detto.
Nell’accennare ad aneddoti e retroscena della politica contenuti nel libro, Renzi ha avuto modo di sottolineare come “Controcorrente” stia a significare una politica di andare sempre più «controcorrente» riferendosi alla crisi di governo «che abbiamo aperto a inizio 2021 in piena pandemia. Una scelta che rifarei» ha rimarcato, dal momento che «abbiamo pensato fosse giusto e necessario che l’Italia accelerasse sui vaccini, sul fronte economico e di conseguenza sulla ripresa».
A margine della presentazione, Renzi si è soffermato anche sulla riforma della giustizia. «Da oggi possiamo dirlo, la riforma Bonafede non esiste più e questo è un passo avanti per l’Italia.
«Credo che si siano fatti degli accordi – ha affermato – con l’unico obiettivo di portare a casa una riforma che chiuda per sempre la stagione di Bonafede».
Sul suo profilo Twitter Renzi scrive: “Grazie agli amici di Assisi”