Si arricchisce la rete del soccorso sanitario umbro grazie al protocollo operativo tra la Centrale operativa unica regionale del 118 e il Soccorso alpino e speleologico Umbria (“Sasu”), approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, in attuazione della Convenzione tra Regione Umbria e Sasu, servizio regionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
Grazie a questo accordo – definito dopo una fase di sperimentazione che ha preso avvio nel 2015 – il Sasu assicurerà interventi di soccorso, recupero e trasporto sanitario e non sanitario di persone infortunate in ambiente montano, ipogeo e in ogni luogo impervio del territorio regionale, attraverso l’impiego di personale esperto e mezzi specifici per tali scenari, a supporto degli operatori del 118 e degli altri equipaggi di soccorso come vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine.
Gli esperti del Soccorso alpino e speleologico Umbria sono reperibili 24 ore su 24 e vengono attivati dalla Centrale operativa del 118 ogni qual volta è necessario intervenire in ambienti ostili come terreni montani o impraticabili, cavità e scarpate, in situazioni climatiche difficili, durante grandi emergenze come terremoti, alluvioni, valanghe o quando il soggetto infortunato o in pericolo può essere raggiunto tramite l’utilizzo di tecniche speleologiche o alpinistiche.