Secondo una recente indagine di Altems (Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell’Università cattolica del Sacro cuore),l’Umbria duramente colpita dalla seconda e terza fase pandemica, risulta essere la regione col più alto tasso di “mortalità grezza” che supera la quota di oltre mille decessi.
I dati si riferiscono al periodo tra il 16 e il 22 febbraio, toccando punte intorno all’8,6 %, 8,37%, valori superiori di molto alla media nazionale che si attestano al 3,5%
La nostra regione premiata per virtuosità nella prima fase dell’epidemia si è trovata impreparata all’impennata generata nella seconda e terza fase dovendo ronteggiare diversi casi straordinari di varianti Covid, Brasiliana e Inglese.
A questo si aggiungono le difficoltà organizative, sia per quanto concerne le quantità di vaccini ricevuti e per quanto attiene le dosi somministrate, con il resoconto finale che la posiziona tra le ultime regioni d’Italia. Occorre precusare un dato impoortante: la nostra regione ha ricevuto 474,34 vaccini per 10mila abitanti, contrariamente alla media italiana di 612,20.
La situazione parrebbe migliorare, lo conferma la stessa Altems, infatti negli ultimi giorni di Febbraio alla nostra regione sono andate 283,05 dosi per 10 mila abitanti, circa ventimila sopra la media italiana (259,48).