di Alberto Laganà – L’articolo a mia firma pubblicato su questo quotidiano, dove collaboro da anni, merita una doverosa precisazione.
“Sbatti il mostro in prima pagina” è una realtà nata con la nascita della stampa. Non mi sono mai sognato di giustificare o condannare il maestro, mi sono sentito in dovere di cercare di capire come è nato il tutto.
Vogliamo dire che se di “esperimento” si e trattato è stato un ‘esperimento mal riuscito’, che c’è stata inesperienza e tutto quello che si vuole ma condannare senza conoscere è tipico di una certa stampa che non riflette.
L’altro aspetto contestato è su quanto hanno affermato i bambini: quante volte i minori, sentendosi protagonisti, affermano frasi di fantasia, ingigantiscono le cose; se poi c’è dietro un avvocato ed una famiglia che magari, per assurdo, pensano di trarre un profitto da tutto questo la cosa si può ingigantire a piacere.
Ma la cosa più positiva di tutto il can can mediatico seguito all’articolo è che molti lettori hanno pensato criticamente, hanno riflettuto criticamente (a parte gli insulti che sono il piatto forte di facebook ormai), per lo più c’è stato un momento di ripensamento su come si fa didattica, su come bisogna porsi con i minori e che educare magari non può essere lasciata a chi non ha una preparazione adeguata.
Volevo suscitare un dibattito aperto e (ben accetto) critico, e spero di esserci riuscito, visti i numeri straordinari di contatti raggiunti nei social.
Grazie per aver partecipato in numerosi .