Non si ferma la protesta delle famiglie umbre per la riapertura delle scuole.
Alessandro Petruzzi, presidente della Federconsumatori Umbria, si è reso portavoce dei migliaia di genitori e studenti che vogliono il ritorno a scuola immediato.
L’associazione, accogliendo la richiesta delle famiglie della nostra regione per la ripresa delle lezioni in presenza, ha pianificato tre forme di mobilitazione.
La prima consisterà nell’”inondare” di mail la posta elettronica della Giunta Regionale, inviando ripetutamente lo slogan lanciato da Roberto Vecchioni, vale a dire “La scuola si fa a scuola”, che riassume perfettamente l’esigenza di studenti e genitori.
Giovedì 26 novembre, invece, durante le lezioni online, anche i genitori “parteciperanno” da dietro gli schermi, esibendo un cartello colorato per protestare contro la DAD e spingere per la riapertura delle scuole.
È stata poi organizzata una mobilitazione di piazza nella giornata di venerdì 27 novembre, che si terrà sotto la sede della Giunta Regionale.
La principale richiesta dei manifestanti è quella di ottenere risposte riguardo alle cosiddette evidenze epidemiologiche specifiche, vale a dire quanto effettivamente, dati alla mano, la chiusura delle scuole medie abbia inciso o incida sull’andamento dei contagi.
“La decisione di prorogare ulteriormente il coprifuoco delle scuole, nonostante le diverse indicazioni del governo nazionale e del personale scolastico – ha dichiarato Alessandro Petruzzi, come riportato su La Nazione – rischia di avere ripercussioni molto pesanti, non solo sui ragazzi, privati ancora una volta della didattica in presenza, ma anche sulle famiglie, vista la quasi totale mancanza di strumenti di copertura per i genitori che devono gestire i figli a casa, con gli impegni lavorativi che si accavallano su quelli dell’istruzione dei ragazzi. Per non parlare dei problemi di connessione”.
“Se la Tesei dovesse prorogare l’ordinanza oltre la data annunciata siamo pronti a proseguire con le forme di protesta” conclude il presidente di Federconsumatori.
Nel mentre, la petizione che chiede la rivalutazione della situazione contagi e il ritorno immediato alle lezioni in presenza (con la conseguente revoca delle ultime ordinanze della Regione) conta ben 296 firme apposte da genitori, insegnanti e familiari degli alunni delle medie.
Se le richieste non venissero accolte, si legge nel documento, “saremo costretti a rivolgerci alla magistratura”.