Dovrà rispondere alle incalzanti domande del gip Valerio D’Andria, che lo interrogherà questa mattina, l’avvocato tuderte Mauro Bertoldi, finito ai domicliari, accusato di aver commesso una sfilza di reati, tra cui la corruzione, ma anche lo sfruttamento della prostituzione.
Si è arrivato a tali addebiti in seguito a delle intercettazioni effettuate dalla Procura di Spoleto, grazie alle indagini dei carabinieri di Todi, che avevano aperto un fascicolo in seguito alla morte del fratello del legale.
Da quelle dichiarazioni registrate emersero delle parole compromettenti, fra cui frasi che fecero subito pensare inequivocabilmente alla prostituzione.
Per competenza il fascicolo arrivò a Perugia e finì nelle mani del pm, Valentina Manuali.
Mauro Bertoldi fu intercettato mentre parlava con la coindagata Andreaa Agnana Olariu Vulpe, anche lei finita ai domiciliari perché sfruttava una sua connazionale costretta a prostituirsi.
Il suo legale difensore, l’avvocato Luca Maori, respinge qualsiasi responsabilità riferita al suo assistito.
«Mauro Bertoldi aveva solo una relazione con una donna e nell’ambito del loro rapporto furono detto delle cose, ma nulla hanno a che fare con l’ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione prospettata nei suoi confronti dall’autorità giudiziaria perugina».
«Bertoldi – aggiunge l’avvocato Maori – non ha commesso nulla di illecito, né di immorale. Ha commesso solo la leggerezza di aver parlato in maniera libera con una persona».