Si è parlato anche di bioenergia al Festival dell'Unità di Spello, che ha visto fra gli altri protagonisti Lorena Pesaresi, Edo Ronchi e tanti altri politici, studiosi e testimoni di una “nuova era”. Tema: “economia verde e lavoro”. Una bella occasione per guardare al futuro.
Molto seguito ed applaudito è stato l'intervento di Anna Chiacchierini, titolare dell’azienda agricola Centro Tori Chiacchierini che ha la sua sede a Ripa.
L'imprenditrice ha prima di tutto presentato il Consorzio Agea Energie “fondato nel 2012 da tre aziende agricole vicine. Vale a dire: Centro Tori Chiacchierini-Celli Clementina e Marco Gallinella. La prima è ad indirizzo zootecnico le altre ad indirizzo agricolo. Il Consorzio è stato creato con lo scopo di produrre energia da fonti rinnovabili (reflui zootecnici e biomasse vegetali)”. Poi ha spiegato come “l’impianto abbia già dato la possibilità di realizzare molteplici vantaggi, sia per i soci, che per il territorio e per l’ambiente”.
“Il nostro piccolo impianto di 300 Kw – ha continuato – lavora in assetto cogenerativo, cioè sfrutta l’energia termica prodotta ed è in grado di produrre energia a basso impatto ambientale, favorendo una cooperazione tra aziende agricole locali. L’impianto è costruito con meno ingombro possibile di cemento, ma fatto in metallo smontabile e vendibile alla sua dismissione Per la realizzazione è stata scelta un’azienda umbra, proprio perché la nostra attenzione all’economia del nostro territorio è sempre stata massima. Uno dei soci, Marco Gallinella, si occupa della gestione quotidiana dell’impianto, vive con la sua famiglia e i suoi quattro bimbi nel sito dell’impianto, vi dico questo proprio per farvi capire la non pericolosità di queste opere. La possibilità di utilizzare i reflui zootecnici prodotti dall’azienda zootecnica consorziata, evitando così che il metano prodotto dal letame provochi cattivi odori e sia sgradita la sua somministrazione, ma permettendo di essere sfruttato per un processo importante come la produzione di energia. Infatti in molte regioni sia italiane che europee, questo tipo di impianti sono allocati all’interno di centri urbani, proprio per poter sfruttare al meglio il calore da essi prodotto per riscaldare edifici pubblici e privati; la nostra regione invece impone una distanza minima dai centri abitati”.
“Questa tecnologia – ha spiegato l'imprenditrice – dovrebbe essere favorita sempre di più, sia per contrastare la continua diminuzione delle aziende zootecniche che per diminuire l’impatto ambientale dell’energia prodotta da fonti fossili. In tal senso auspico che quanto prima si possano avere impianti di biogas multi-aziendali, che permettano a diverse aziende agro-zootecniche di confluire i propri reflui di lavorazione per fare energia, per fare reddito aggiuntivo e per ridurre l’impatto olfattivo delle proprie lavorazioni. Spero che le normative di riferimento siano presto aggiornate per consentire l’utilizzo di sottoprodotti e scarti di lavorazione, cose ben diverse dai rifiuti e che oggi non riescono ad essere utilizzate al meglio nella nostra regione. Nessun impianto come il nostro emette cattivo odore, proprio perché il metano è importante sfruttarlo per produrre energia e non cattivo odore. Chi dice il contrario dovrebbe venire a visitarlo”.
“Da imprenditore agricolo e da cittadino – ha detto infine la Chiacchierini – vi testimonio che chi rispetta le regole, perseguendo un obiettivo nobile come quello della produzione di energia pulita a km zero, dando lavoro a oltre 15 famiglie, ha il diritto di essere difeso dalle istituzioni e non vessato come è accaduto a noi; il nostro è un paese che ha bisogno di iniziative economiche meritevoli che non facciano morire le imprese esistenti”.