“Accendi la legalità, l’etica come risposta alla crisi odierna”: è il titolo del convegno organizzato dalla Fondazione Sinderesi, in programma nel pomeriggio di sabato 11 gennaio nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, a Perugia.
L’evento formativo, coordinato da Constantino Christoyannis, Console di Grecia a Perugia, si è aperto con i saluti istituzionali di Marco Squarta, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, e della consigliera della Provincia di Perugia, Erika Borghesi.
Sono seguiti gli interventi di Enrico Carloni, docente dell’Università degli Studi di Perugia, che si soffermerà sulla prevenzione della corruzione e sulla cultura della legalità in ambito nazionale, di Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica a Catanzaro, che ha parlato della sua personale esperienza di lotta in prima linea alla criminalità organizzata, di Antonio Nicaso, Advisory Council dell’Istituto italiano di studi strategici Nicolò Machiavelli, con un focus sul contesto internazionale della lotta alla criminalità organizzata, e, infine, di Mons. Samuele Sangalli, presidente della Fondazione Sinderesi, con una relazione filosofica e religiosa sui temi di etica e legalità.
L’evento, patrocinato dalla Provincia e dal Comune di Perugia, dall’Università degli Studi di Perugia e dall’Assemblea Legislativa dell’Umbria.
L’intervento più atteso quello del procuratore di Catanzaro, anche per il fatto che le ultime inchieste contro la ‘Ndrangheta hanno fortemente interessato anche Perugia.
E proprio parlando dell’Umbria Gratteri ha detto: «Negli ultimi quindici anni la presenza della ’Ndrangheta al centro nord è sempre maggiore, anche in questa regione. E da qualche tempo assistiamo a un processo di accelerazione».
«I capi mafia – ha detto Gratteri – è gente che conta i soldi con le stesse macchinette delle banche. Gente che porta in Spagna e sud America camion pieni di denaro in contante per comprare tonnellate di cocaina. Gente, ancora, che con questo grandi disponibilità economiche può facilmente investire in attività commerciali, bar, ristoranti ma anche latifondi, per accedere ai fondi della Comunità Europea».