Si è tenuto ieri il processo all’ex segretario del Partito democratico dell’Umbria Gianpiero Bocci, primo degli indagati della maxi inchiesta sui concorsi truccati al Santa Maria della Misericordia. Sono state le intercettazioni il principale terreno di scontro tra la Procura di Perugia ed i difensori di Gianpiero Bocci (gli avvocati David Brunelli e Alessandro Diddi).
Anche in questa seconda udienza si è discusso dell’uso delle intercettazioni telefoniche. Gianpiero Bocci, all’epoca dei fatti contestati, era infatti parlamentare e quindi non poteva essere direttamente intercettato se non con l’autorizzazione del Parlamento. Nel fascicolo dei pm Mario Formisano e Paolo Abbritti ci sono però i tabulati delle telefonate intercorse tra Bocci ed alcuni degli indagati ed alcuni sms. Materiale che per la pubblica accusa sarebbe utilizzabile, anche se non “indispensabile“.