Nella Caserma Agenti del carcere di Capanne a Perugia un Assistente Capo Coordinatore della Polizia Penitenziaria, S.D.S, 50 anni, originario del Casertano, separato, ha tentato un gesto estremo sparandosi con l’arma d’ordinanza, procurandosi gravi danni a fegato, reni e polmoni. Chiamata l’ambulanza, il poliziotto è stato subito soccorso e portato immediatamente al Santa Maria della Misericordia dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico.
“Stamattina, nella caserma agenti del carcere di Perugia, un collega di 50 anni ha tentato di suicidarsi sparandosi con la pistola di ordinanza. Grazie a Dio la ferita non è stata mortale ed il pronto intervento degli altri colleghi hanno evitato che perdesse la vita. Avendo riportato danni a fegato, reni e polmoni ha dovuto subire un delicato intervento chirurgico nell’ospedale cittadino” – si legge nel profilo Facebook della Polizia Penitenziaria.
“E’ una notizia agghiacciante, che sconvolge tutti noi: dall’inizio dell’anno ci sono stati ben quattro suicidi nelle fila del Corpo di Polizia Penitenziaria, uno dei quattro Corpi di Polizia dello Stato italiano”, dichiara Donato Capece, segretario generale del SAPPE. Proprio sul tema dei suicidi in divisa, il SAPPE rileva come “lo scorso anno 2020 furono 6 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita ed erano stati 11 nel 2019”.
Numeri “sconvolgenti”, per Capece che aggiunge: “Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non possono continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria”, conclude Capece. (Tratto dal sito www.poliziapenitenziaria.it).