In libreria il volume di Umberto Maiorca, “Pillole dal tribunale”, per i tipi di Futura Edizioni. Il volume raccoglie 41 racconti, tratti da casi finiti in un’aula giudiziaria. Storie “divertenti”, a volte paradossali, tutte però in grado di rivelare un mondo parallelo, quello del pianeta Giustizia, abitato da gente di ogni specie, con protagonisti diversi per istruzione, censo, occupazione.
«Questo libro – spiega l’autore – nasce dall’esperienza maturata in quasi 20 anni di frequentazione del Tribunale penale di Perugia. Da quando si trovava in piazza Matteotti all’attuale sede nella palazzina ex Enel (un luogo mortifero, senza aria, indegno di ospitare anche il peggior delinquente). In questi anni ho visto criminali incalliti mentire spudoratamente sulla propria innocenza e persone normali distrutte nell’anima per trovarsi in un’aula di giustizia. “Pillole dal tribunale” non descrive omicidi (a parte quello dei canarini) o sanguinose rapine, ma narra di truffe e di cartomanti, di pesce surgelato svanito durante lo scongelamento, di coccodrilli trasportati nel bagagliaio, di gatti arsi vivi e dentisti (falsi) che rovinano la bocca ai pazienti oppure di visioni mistiche e di cambiamenti radicali di vita. Poi c’è il sesso (vero motore delle relazioni umane) in palestra, tra marito e moglie, a scuola, dal fruttivendolo o usato come mezzo di scambio commerciale. E c’è anche un pizzico di calcio, cosa che non guasta mai».
Un libro insomma da non farsi mancare.
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L’autore. Umberto Maiorca è nato a Perugia il 4 giugno del 1970. Sin da piccolo è stato sempre più portato per le materie letterarie che per quelle scientifiche. Lo testimonia anche il suo percorso scolastico culminato con la maturità al liceo classico cittadino e la laurea in Lettere moderne, indirizzo storico, all’Università di Perugia 8solo dopo aver girovagato per l’Italia e l’Europa con il Corpo di soccorso dell’Ordine di Malta).
La storia è la sua grande passione, quella militare in particolare, insieme con i fumetti e il modellismo. Dopo aver scritto saggi sulle grandi battaglie della storia per un rivista scientifica telematica e per la Rassegna storica giuliano-dalmata e una storia dei cartoni animati in tv negli anni ’80 e aver fatto radio, all’improvviso si è ritrovato a fare il giornalista prima a “Il Messaggero” e poi a “Il Giornale dell’Umbria”, ad occuparsi di processi, omicidi, furti e rapine dopo aver trascorso mattine intere nelle aule del Tribunale penale di Perugia.
Migliaia di articoli ogni anno sui più disparati argomenti che non hanno spento la passione per la scrittura, relegata nei momenti di pausa dal lavoro, la sera o lasciata al momento improvviso dell’ispirazione, con la penna stilografica sempre pronta a fermare sulla carta l’idea.
Si diletta anche nella poesia. Dopo essersi dedicato al sonetto dantesco è passato al verso libero, per trovare la sua dimensione nella composizione giapponese dell’haiku. Al momento i suoi lavori rimangono conservati nel computer o nei taccuini in cui li ha scritti.