È finita in tribunale la storia di un figlio di 36 anni che per procurarsi alcol e droga picchiava la madre, vedova, per poi prenderle i soldi della pensione. Che poi è la stessa sorte che aveva riservato anche al padre, ora defunto. La storia di maltrattamenti in famiglia continuati è finita ieri in tribunale, a Perugia, davanti al gip.
L’ipotesi di accusa è netta. La donna non si è neanche costituita parte civile. Ma quanto accertato dalla Procura di Perugia è negli atti. La convivenza con il figlio era diventata “intollerabile e pericolosa”. Al punto, come scrive il Corriere dell’Umbria, che “per sottrarsi alle angherie del figli, si allontanava dalla sua abitazione e si recava temporaneamente a vivere presso la sorella”. Sempre negli atti d’inchiesta è emerso che l’indagato dopo la morte del padre “nei confronti del quale lo stesso parimenti perpetrava violenza e maltrattamenti”, colpiva la madre con calci e schiaffi e la minacciava di volerla ammazzare”. Le chiedeva soldi “continuamente, nonostante la madre avesse come unico reddito la pensione di reversibilità del marito deceduto, pari a 590 euro”. I fatti elencati sono numerosi. Era il settembre del 2019 quando il 36enne “nel corso di una normale conversazione all’ora di cena, colpiva violentemente la madre con pugni sulle tesa costringendola a uscire di casa per sottrarsi all’aggressione”. C’è voluto l’intervento di un vicino per fermarlo. Due mesi dopo altra richiesta di aiuto economico, con minacce di violenza. Lei, nonostante gli avesse ribadito che di quei soldi ne aveva bisogno, si è sentita rispondere che il “denaro gli serviva per acquistare alcolici e cocaina”. Sempre in quell’occasione la donna ha provato a dargli 5 euro ma la risposta è stata una serie di schiaffi e poi una spinta che l’ha fatta cadere a terra. La donna è finita al pronto soccorso.