di Alberto Laganà
Tutti i nodi delle scelte strategiche sbagliate vengono al pettine. Quando si doveva decidere doveva far passare la variante di Perugia dell’innesto della Orte Cesena e della Spoleto Val di Chiana in molti bocciarono l’attuale assetto che avrebbe finito per strangolare il capoluogo, come uin effetti è avvenuto.
Aver sommato il traffico nazionale con quello locale ha finito per chiudere in un dedalo di strade inestricabile Perugia ora soffocato da smog e code interminabili di mezzi, tanto che spedizionieri e turisti preferiscono percorsi alternativi o evitano accuratamente l’Umbria. L’unica strada percorribile sarebbe quella di creare una terza corsia nei due sensi di marcia in corrispondenza del nodo di Perugia, peccato che non c’è lo spazio per farlo, a meno che non si realizza una sopraelevata o una galleria dai costi impossibili. Ora con I lavori che stanno interessando viadotti e gallerie la situazione è diventata insostenibile: lavoratori e trasportatori impiegano almeno tre ore per andare e tornare da Perugia
e non si sa fino a quando durerà questo calvario. Innanzitutto sono stati sbagliati i tempi (l’inverno) e gli orari (perchè non lavorare di notte quando il traffico è meno intenso) e poi perchè non realizzare un tratto per volta. Insomma un pessimo natale per decine di migliaia di persone costrette a transitare nel cuore dell’Umbria. A soffrirne sarà anche il turismo che stava dando importanti segnali di ripresa. Quando si parla di programmazione sembra che si parli della luna, ma non farebbe male a chi decide i lavori infrastrutturali regionali di fare un corso di aggiornamento su questo tema.