Di Ciuenlai – Passate le feste si ricomincia. La battaglia per incarichi e poltrone nel Pd fa poche ferie. A Perugia non ne fa per niente.
Come abbiamo visto i soggetti interessati nel capoluogo sono molti. La grande maggioranza di loro ha lasciato passare questo periodo senza pensare, più di tanto, al lontano obiettivo del 2019. Ma qualcosa si è mosso lo stesso.
Ha fatto un altro passo avanti la possibile candidatura, per eventuali primarie, di “un grande vecchio”. C’è una corrente di pensiero nei gruppi storici della città che considera “assolutamente inadeguati” tutti i concorrenti che attualmente si affacciano alla corsa di candidato sindaco. Uno dei sostenitori di questa tesi mi spiega le ragioni di questa proposta : “Perugia è stata violentata per almeno 10 anni e ridotta in una situazione di degrado di primo grado. Non basta cambiare le facce. Il nuovo sindaco non riesce ad andare oltre qualche trovata propagandistica. Ma i problemi di fondo restano e si aggravano. Per risalire occorre gente esperta, preparata che conosce la città e che la città riconosce, per mobilitarne le forze sane, che vanno assolutamente rimotivate. E non parlo solo del primo cittadino, ma di un’intera squadra che risponda a questi criteri. Altrimenti siamo alla sfilata in costume, cioè alle barzellette”.
Naturalmente nomi non se fanno, anche se qualcuno ha provato a disegnare qualche identikit partendo dai partecipanti ad alcuni cenoni – riunioni che, in gran segreto, si sarebbero svolti anche durante le feste. Per capirne di più occorre cercare dentro le Università, il luogo dove nasce e viene alimentata la storia del grande vecchio e dove esistono diversi personaggi che più di una volta, sono stati tentati di partecipare alla scalata di Palazzo dei Priori. Non è una novità. Successe anche l’altra volta, ma poi alla fine non se ne fece niente. Potrebbe finire così anche ora, anche se le esperienze di Fassino e il ritorno dei Rutelli e dei vari Bassolini, offrono uno stimolo in più ai “complottisti” (si fa per dire). Stavolta però hanno più tempo. 5 anni fa ci pensarono solo pochi mesi prima delle elezioni, adesso si sono presi 3 anni e mezzo per riflettere.
Il secondo elemento di questo periodo riguarda ancora Cernicchi. Sembrerebbe rafforzarsi la volontà di sfilarsi dalla sfida. Se accadesse ci sarebbe però una novità. L’ex assessore alla cultura avrebbe, nel caso, accettato il suggerimento di alcuni fedelissimi di partecipare comunque al processo. Come? Appoggiando con tutte le sue forze un candidato outsider. Il prescelto sembra essere Enrico Menichetti che verrebbe così resuscitato, dopo che anche il suo grande Sponsor, Piero Mignini, l’aveva abbandonato per seguire la pista Solinas.
Infine, il Sindaco è lontano, Ma il Capogruppo Regionale èvicino. Il Segretario Leonelli ha confermato la sua volontà di mettere a disposizione l’incarico assunto, come si dice, per spirito di servizio. La situazione è identica a come era stata lasciata. Il Gruppo deve trovare un accordo su uno dei due candidati. Parliamo di Gianfranco Chiacchieroni sostenuto dai giovani turchi e dalla sinistra e Eros Brega il prescelto dai bocciani. Per Chiacchieroni si tratterebbe di un “contentino” per compensare la mancata promessa di un posto in Giunta, per Brega “il riequilibrio territoriale di Terni che la scorsa legislatura aveva Assessore e Presidente del Consiglio ed ora solo un Assessore”. Sono ancora spaccati in due. Se non si trova un’intesa potrebbe continuare Leonelli, anche se, visti i recenti scontri con il Sottosegretario, sembra difficile che Bocci lo permetta. Perciò, da qui in avanti, si accettano scommesse sul terzo uomo.