Il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato all'unanimità la mozione a firma dei consiglieri Silvano Rometti (Socialisti e Riformisti) e Giacomo Leonelli (Partito democratico) per tutelare la Scuola di Lingue estere dell'Esercito che ha sede a Perugia.
La mozione chiede di “individuare nella sede e nella struttura di Perugia la Scuola di Lingue Estere della Difesa, deputata ad accorpare tutte le varie strutture preposte all'insegnamento delle lingue, attualmente distribuite tra le varie Forze Armate”. Nell'illustrare l'atto Rometti ha ricordato il “rischio che riguarda la Scuola di Lingue Estere di Perugia nel processo di razionalizzazione che sta portando avanti il Ministero della Difesa, che prevede di accorpare in una sola Scuola Lingue Estere della Difesa le strutture deputate all’insegnamento delle lingue, oggi suddivise tra Esercito, Carabinieri, Aeronautica e Marina Militare”.
Nella mozione si chiede alla Giunta di “rappresentare e sostenere, presso le sedi competenti del Ministero della Difesa, come la Scuola di Perugia rappresenti, tra quelle esistenti, la struttura scolastica militare che meglio riassume in sé tutte le caratteristiche e le opportunità didattiche e relazionali necessarie ad assolvere nel modo migliore le sue funzioni. Una struttura che sviluppa la sua attività didattica di insegnamento delle lingue straniere con l'impiego di circa 200 insegnanti e la presenza in città di oltre mille frequentatori dei corsi”.
Per Rometti e Leonelli “la collocazione della Scuola altrove causerebbe un ingente danno economico e di immagine per l’Umbria e per Perugia, che ogni anno perderebbe così sia l’impiego intensivo dei numerosi insegnanti che la presenza in città di un ingente numero di frequentatori dei corsi”. Claudio Ricci (Ricci presidente) ha annunciato il voto positivo della coalizione di centrodestra e liste civiche in quanto la proposta è “ampiamente positiva perché la Scuola è un valore positivo per l'Umbria,e ha sempre avuto un ampio quadro di collaborazione con le istituzioni della Regione regionali. Più andremo verso le macroregioni e più le città avranno un valore se sapranno rimanere città hub, capaci di attrarre. E per far questo dovranno valorizzare i servizi essenziali, come quello della Scuola lingue estere”.