In una affollatissima sala convegni di Palazzo Penna a Perugia, si è svolta la presentazione di “Perugia in Luce”, il libro di Angelo Buonumori e Gianni Sani, realizzato per ricordare il rivoluzionario progetto, e la successiva avveniristica realizzazione, della illuminazione natalizia del dicembre-gennaio 1971, una installazione luminosa che la gente chiamò subito “il serpentone”.
Quella installazione fu ideata da Angelo Buonumori e da Luigi Sani, due intelligenti e bravi architetti e artisti perugini che vollero dare (riuscendoci) uno scossone al clima culturale di Perugia, il valore del quale forse al tempo non fu completamente colto nei valori e nel messaggio che rappresentava. Quelli che hanno qualche anno ricorderanno quella illuminazione natalizia rappresentata da una striscia luminosa che si sviluppava senza soluzione di continuità, nè riferimenti figurativi alla oleografia della ricorrenza, quell’illuminazione che correva sopra e lungo le strade dell’acropoli, coinvolgendo palazzi , monumenti e persone.
Quella, oggi, potrebbe essere definita come una installazione di light art. Pensate che questa era una installazione di quarantacinque anni fa! Nel libro “Perugia in luce” Buonumori e Sani hanno riportato alla memoria quell’opera attraverso bellissime foto in Bianco e Nero (naturalmente) accompagnate da testimonianze di alcuni che quell’evento lo vissero da spettatori e da protagonisti. “Perugia in luce” ci consente di rileggere oggi quel frammento di storia perugina e restituire allo stesso l’effettivo valore che gli spetta. Che è poi, anche e soprattutto, valore affettivo, per ché rappresenta l’affetto per una città che non c’è più, ma che a guardarla nelle bellissime e suggestive immagini del libro, se si eccettuano le insegne scomparse e le automobili ormai vintage, mostra immutabile la propria identità culturale, così come solo pochi, rari luoghi nel mondo, sanno fare.
Tra i testimoni di quell’evento c’era Mimmo Coletti, il giornalista che sulle pagine de La Nazione ne sottolineò il valore e che nell’incontro di presentazione a Palazzo Penna ha sapientemente descritto l’opera e il messaggio che la stessa rappresentò. All’incontro ha preso parte anche Teresa Maria Severini, assessore comunale alla Cultura, che ha annunciato la prossima presentazione di progetti il prossimo annununa prossima realizzazione di progetti che dovranno avere il valore e la funzione che il “serpentone” ebbe sulla vita del centro storico e per la complessiva cultura della città.