Daniela Crispolti, Margherita Peccati, Ilaria Abbate ed in ultimo Raffaella Presta sono state ricordate con un lunga fiaccolata capitanata dal primo cittadino Andrea Romizi, a cui ha partecipato anche il padre di Raffaella Presta, ultima donna della lista di casi di femminicidio a Perugia.
Il lungo corteo di luci è partito intorno alle 18,30 dopo un caloroso abbraccio ,avvenuto in pubblico, tra il sindaco Romizi ed il papà di Raffella Presta ,che ha detto pubblicamente “Raffaella era una ragazza solare, ci sono cose che bisogna viverle per capirle. Era molto legata alla famiglia e non mi aveva mai detto niente delle sue difficoltà. Non mi sono mai immaginato che Francesco facesse una cosa del genere. Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso e laddove non arriva la giustizia umana arriverà quella divina, perché tutti ci dovremo presentare prima o poi al suo cospetto. -Ed ha concluso – mia figlia ci è arrivata prima di tanti altri, è stata spezzata la sua giovane vita”
In rispetto alla motivazione dell 'evento e per la presenza di molti familiari ed amici delle vittime, durante la marcia, sono state spente le luminarie di Natale .
Al termine della fiaccolata il padre di Raffaella Presta nel ringraziare tutti i presenti per i segnali di affetto dimostrato, riferendosi all'offerta di danaro da parte di Francesco Rosi ha dichiarato “Non so per che cosa ci ha presi francesco, ma se lui riuscisse a dare il patrimonio indietro per riavere mia figlia, che lo facesse , il resto se lo tenga pure”.
Il femminicidio è un fenomeno sempre più crescente . Dai dati EURES Il 2013 ( ultimi dati emersi) è stato l' anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise (una vittima ogni due giorni) rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. E sono Aumentati quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come anche in fenomeni quali quelli di “prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro” che salgono da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.
Nell'apprfondire gli ultimi dati risalenti al 2013, si apprende che in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all'interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502).
Il crescente fenomeno emerso dall'inchiesta Eures, sempre nel 2013,ha comportato la nascita del nuovo decreto legge per disciplinare i comportamenti criminali.