Dal primo marzo in Umbria il sistema di distribuzione degli ausili per incontinenti (pannoloni, traverse assorbenti, ecc.) è cambiato. Fino al primo marzo ogni farmacia era libera di acquistare dai propri ditributori (grossisti) qualsiasi quantità di presidi ritenesse necessaria al proprio fabbisogno. Li pagava ad un prezzo concordato da Federfarma con la Regione Umbria.
Sia il distributore che il farmacista ricevevano per la distribuzione un modesto compenso, ma il vantaggio consisteva nel fatto che ogni farmacia era completamente libera della gestione del proprio stock ed ogni eventuale surplus era solo ed escusivamente a carico della farmacia che li aveva acquistati e pagati; quindi nulla pesava sui bilanci della Asl.
I clienti della farmacia avevano sempre i loro presidi, che non mancavano mai.
Dal primo marzo il sistema è cambiato radicalmente e molte farmacie sagnalano che da quella data vi è una carenza gravissima nell’approvigionamento di presidi ad assorbenza di cui sopra, destinati agli anziani.
Le segnalazioni agli organismi competenti, che lamentano detta anomalia oltre che il malfunzionamento della piattaforma informatica, non hanno prodotto esito alcuno. Le farmacie vengono rifornite da quella data del primo marzo in cui è entrata la nuova normativa con dei conteggi statistici effettuati da entità esterne alla farmacia ed in molti casi si sono rivelati del tutto divergenti dal fabbisogno reale che risulta fortemente sottostimato .
La situazione è difficile ovunque anche perché la piattaforma informatica ha molte lacune e quindi per gli attori della sanità è difficile lavorarci.
I farmacisti sul territorio costituiscono l’ultimo anello della catena del sistema sanitario, importantissimo proprio perché svolgono un compito che li mette a costante e diretto contatto con il cliente.
Le lamentele dei pazienti sono continue giorno dopo giorno. Clienti e assistiti non si rendono conto dei motivi per i quali improvvisamente si siano venute a creare queste gravi carenze.
Ogni giorno dall’alto ci promettono una normalizzazione ma i presidi sanitari che vengono inviati quando sono “miracolosamente presenti” arrivano in quantità insufficiente rispetto alle richieste, del tipo se ne ordinano 30 e ne arriva 1. Ovviamente in questa situazione è difficle svolgere serenamente il proprio lavoro .
Dott. Nicola Jeva, farmacista in Giove