Al primo seminterrato del Museo Civico di Palazzo Penna,dopo tre anni di esilio, alla presenza del sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, del sindaco di Perugia Andrea Romizi, dell’assessore regionale alla Cultura Fernanda Cecchini e dell’assessore Comunale Terrsa Severini,
si è svolta una semplice cerimonia per la riapertura al pubblico del percorso espositivo permanente dedicato a Gerardo Dottori e ai Futuristi umbri. Si tratta del riordino della preziosa raccolta A Palazzo Penna è stato curato un nuovo ordinamento della preziosa di opere, realizzato a cura dell’Associazione Archivi Dottori; una raccolta – come ha ricordato Massimo Duranti, che ha curato l’allestimento, con Andrea Buffoni, Francesca Duranti, Antonella Pesola e Domenico Cialli, che oltre alle opere di Gerardo Dottori (il Trittico della velocità, Incendio città, Forze ascensionali, Autoritratto, Flora)espone quelle di altri futuristi umbri, come Leandra Angelucci Cominazzini, Alessandro Bruschetta, Enrico Cagianelli, Giuseppe Preziosi.
Il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni ha detto che questo allestimento permanente rappresenta una operazione culturalmente intelligente, che è nata dalla collaborazione istituzionale, che è oggi fondamentale per lo sviluppo e la promozione della cultura, soprattutto in un momento come questo in cui le risorse scarseggiano.
«Qui parliamo di un grande artista – ha continuato il Sottosegretario – e del contesto pittorico che lo ha accompagnato” ed ha proseguito affermando che “Perugia, che già può andare fiera del suo patrimonio culturale immenso, può esserlo ancora di più per il patrimonio del Novecento”. Il sottosegretario ha concluso dicendo che “va reso merito a tutti coloro che hanno lavorato per conseguire questo risultato». L’assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini ha voluto sottolineare che «il progetto che oggi ci ha portato qu, ha visto coinvolti anche i giovani. E il mettere insieme la nostra storia con il futuro e i giovani è un elemento fondamentale” L’assessore Cecchini, facendo riferimento al lungo, ingiusto silenzio che c‘è stato su Gerardo Dottori e sulla sua opera- ha aggiunto:”Dottori non è stato sempre considerato per il suo reale valore, ma il grande lavoro fatto in que sti ultimi tempi gli rende i meriti dovuti». Dal canto suo l’assessore comunale alla cultura Teresa Severini ha fatto presente che il progetto Dottori è stato reso possibile grazie al cofinanziamento di Regione dell’Umbria e dei fondi di Perugia Capitale italiana della Cul tura. «Adesso – ha poi annunciato – speriamo nel cosiddetto Progetto Italia 2019 che ci permetterà di dare vita ad altri progetti,tra i quali gli interventi sulla alla Rocca Paolina, all’Arco di San Pietro e al Palazzo della Penna, sul quale, in particolare, abbiamo grandi idee per la sua riqualificazione, per farne un museo dinamico».
Il curatore della mostra, nonché presidente dell’Associazione Archivi Dottori, Massimo Duranti (è stato lui che attraverso un’opera costante di sensibilizzazione ha tolto Gerardo Dottori dal lungo, ingiusto disinteresse di istituzioni e di una parte dell’opinione pubblica) ha ricordato il forte legame di Marinetti, fondatore del movimento futurista, con la città di Perugia che egli stesso descriveva come risultato del «dinamismo di guerre medievali, cubisticamente pietrificato».
Massimo Duranti ha poi sollecitato l’amministrazione comunale perché venga aperto un tavolo con la Fondazione Cassa di Rispar mio di Perugia, «che – ha spiegato – possiede 5 opere di Dottori che coprono tutto l’arco temporale della sua opera, per dar vita, nel tempo, ad un museo unico che raccolga tutta la produzione dell’artista». In conclusione dell’incontro il sin daco Romizi ha espresso grande curiosità per lo spazio espositivo: «E’ da tanto tempo che si parla di questo progetto e oggi finalmente si realizza. Era fondamentale rivalorizzare questo grande artista, amato da tutti i perugini, e dedicargli un degno spazio di esposizione». Il sin daco ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del pro getto. tro vare anch’esso com pi mento».