L’ospedale di Perugia ha sedici ingressi ma solo due sono muniti di personale che rileva la temperatura e di erogatori di disinfettante per le mani. Gli altri quattordici non hanno barriere contro il Covid.
Lo riporta oggi Il Corriere dell’Umbria, che riferisce: il viaggio nell’ospedale di Perugia inizia dall’entrata principale. Qui tutto regolare. Poi dal parcheggio Menghini si va al Gambuli dove c’è l’accesso al cup: anche qui ci sono gli addetti a rilevare la temperatura a chi entra ed è possibile disinfettarsi. C’è una porta per entrare e una per uscire. Come da protocollo. Basta però spostarsi di trenta metri e arrivare all’ingresso degli ambulatori, terza entrata per accessi del Santa Maria della Misericordia, e qui lo scenario cambia: nessuna misurazione ed erogatore gel vuoto.
I restanti numerosi accessi del nosocomio, seppure secondari, sono infatti senza barriere. In alcuni casi non sono state previste, in altri ci sono solo erogatori per il gel ma vuoti. Ospedale e Regione nei mesi scorsi hanno concordato un sistema di auto disciplina degli utenti attraverso l’uso di totem informativi. Al Santa Maria sono quindi 16 i pannelli allestiti fuori da ciascun ingresso che ricordano le dieci regole base da adottare. Di queste, tre fondamentali: indossa la mascherina, sottoponiti alla misurazione della temperatura e utilizza il gel igienizzante. Principi che sfiorano il paradossale vista la generale mancanza di disinfettante nei corridoi, l’uso collettivo di penne per l’accettazione, le file non disciplinate davanti alla sala prelievi.
In realtà la riduzione del personale nel periodo estivo ha favorito sicuramente la creazione di queste criticità e la direzione sanitaria assicura che al più presto tutto si normalizzerà: disinfettanti fin da subito e dal primo settembre anche al terzo ingresso principale dell’ospedale sarà assicurata la misurazione della temperatura. “A fine mese torneranno in forza – proseguono dalla direzione – volontari della protezione civile e non è escluso che sarà creata una task force proprio per provvedere a tutti questi aspetti, ma per la misurazione della temperatura occorre personale specifico e non tutti possono occuparsene in questo periodo non possiamo impoverire i reparti”.