«Dammi il portafoglio». Come riporta oggi Il Messaggero, comincia così l’aggressione, improvvisa, violenta, subita da un’infermiera in un momento di pausa all’interno dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. Pochi terribili secondi, con la donna che non ha potuto far altro che assecondare la richiesta minacciosa da parte del misterioso aggressore.
I FATTI
Siamo nella mattinata di sabato cinque giugno. La donna, in un momento di pausa dopo uno dei soliti importanti e massacranti turni in ospedale, decide di prendersi qualche istante di pausa e si dirige alle macchinette del caffè e degli snack presenti in ogni reparto dell’ospedale perugino. E proprio in quel momento subisce l’aggressione. Un balordo, il volto probabilmente in parte coperto dalla mascherina, le si avvicina e sfruttando anche l’effetto sorpresa di un momento di relax le intima di consegnarli il portafoglio. Cosa che l’infermiera fa immediatamente, vista anche la paura di avere a che fare con una persona che per qualche decina d’euro potrebbe anche compiere azioni violente. Come detto, tutto succede in pochi secondi. La donna, anche spintonata dall’aggressore che si dilegua in un lampo, ci mette qualche istante a riprendersi e poi, assistita anche dai colleghi e dal personale del reparto in cui lavora, decide di sporgere denuncia alla polizia.
LE INDAGINI
Nonostante lo spavento e la rabbia per l’aggressione e il furto subiti, l’infermiera pare sia comunque riuscita a fornire qualche indicazione agli investigatori per provare a risalire all’autore del gesto. Non è da escludere che il personaggio in questione possa essere un tossicodipendente che per racimolare il soldi necessari alla dose o alle dosi quotidiane abbia tentato (purtroppo in questo caso con successo) una sortita all’interno dell’ospedale e individuato nella povera donna la vittima designata per il suo raid. Una brutta, bruttissima esperienza per l’infermiera, soprattutto per il fatto che l’aggressione è avvenuta nel proprio posto di lavoro, ma anche fortunatamente un caso isolato n questo momento storico. Complici anche le forti restrizioni che fin qui hanno riguardato anche la circolazione in ospedale, infatti, negli ultimi mesi episodi di questo genere si sono decisamente rarefatti.