Sul futuro dell’ospedale di Assisi e sulla necessità di avere certezze sul piano delle dotazioni e dei servizi si mobilita “Uniti per Assisi” con un ordine del giorno proposto al consiglio comunale. Alla questione dedica un servizio La Nazione dell’Umbria. Dove si legge fra l’altro che il documento, a firma dei due rappresentanti nel massimo consesso cittadino, Antonio Lunghi e Ivano Bocchini, prende le mosse dalle interrogazioni presentate, recentemente, dai consiglieri regionali Claudio Ricci e Silvano Romeni per conoscere gli indirizzi della Giunta regionale su problematiche che interessano l’ospedale di Assisi e la sua sopravvivenza.
«In particolare – sottolineano i consiglieri Lunghi e Bocchini – concordiamo sulla necessità di dotare l’ospedale di Assisi di un servizio di risonanza magnetica fisso ed eliminare il servizio temporaneo visto che sembra che anche l’ospedale di Città della Pieve avrà un servizio di risonanza fisso e viste anche le liste di attesa chilometriche che non fanno che favorire le strutture private. Occorrono poi certezze riguardo l’implementazione dei servizi di chirurgia plastica e chirurgia pediatrica annuncianti già dalla chiusura del “punto nascita”, nel 2014, continuamente ripresi ma mai concretamente messi a regime».
Un ulteriore aspetto, sollevato a livello regionale da Ricci e Romeni e ripreso dai due esponenti di “Uniti per Assisi”, è legato alla situazione che si verrà a creare con l’approvazione della delibera della Giunta regionale (la 971/2018) che prevede la riorganizzazione dei servizi di diagnostica di laboratorio, e che determinerà nel giro di due anni la chiusura del servizio analisi dell’ospedale di Assisi e le conseguenze che questo atto comporterà.
«Il consiglio comunale di Assisi ha sempre rivolto alle problematiche della sanità e soprattutto al servizio svolto dal suo nosocomio un’attenzione particolare in cui sono stati coinvolti tutti i consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione» – concludono Lunghi e Bocchin, che ringraziando i consiglieri regionali Ricci e Romeni, ritengono oltremodo necessario sviluppare un dibattito sul tema nel massimo consesso cittadino.