Gli operatori ed i residenti di Castelluccio di Norcia si sentono presi in giro e forse non hanno tutti i torti, perché i fatti sono la fotografia attuale di una drammatica realtà .
La gente terremotata non crede più alle promesse fatte dalle istituzioni, (ancora non mantenute) a partire dalle strade che, a distanza di 8 mesi, non sono state sistemate e forse ( lo ha annunciato la Governatrice Marini assieme al dirigente della Provincia, Diego Zurli,) “se ne parlerà tra Giugno e Luglio”.Ma nel frattempo i turisti che incidono sul Pil dell’Umbria sceglieranno altre località dove andare.
Le casette non vengono ancora consegnate e ancora oggi non si sa quando è in quale numero verranno proposte, perché – a distanza di mesi- non c’è ancora un accordo comune tale da soddisfare l’esigenza degli sfollati.
In Umbria arrivano miliardi di euro ancora inutilizzati per colpa di una burocrazia o forse per la poca voglia di fare.
Si parla di demolizione e ricostruzione ma tra una scusa e l’altra non si vede arrivare nessuno, malgrado ad oggi i Vigili del fuoco hanno fatto un grande è lodevole lavoro.
A breve la gente ospitata negli alberghi dovrà trovare una soluzione di alloggio alternativa perché gli albergatori non rinunciano al turismo estivo, soprattutto quelli della riviera romagnola, e dunque è facile porsi la questione di dove e come verranno ospitati gli sfollati, che sono oltre 3.500.
A Norcia e a Castelluccio il numero delle casette consegnate è assolutamente irrisorio rispetto alle reali necessità;sono queste le ragioni per cui la gente inizia a protestare contro i ritardi causati da un sistema incapace di attivarsi o forse inconcludente .
Si deve dare inizio quanto prima alle demolizioni, perché senza demolizioni non potrà ripartire la ricostruzione . Come era prevedibile molti cittadini, stanche di aspettare , stanno iniziando a costruire autonomamente, perché non credono più nel sistema pubblico, ma la stessa burocrazia li blocca con mancate autorizzazioni e con lungaggini dei tempi.
Necessita aprire nel più breve tempo possibile le strade per contribuire a non creare problemi agli agricoltori, alle aziende ed ai turisti. Sono queste le ragioni delle proteste della gente a cui non possiamo negare le ragioni, pur con tutti i problemi che i tecnici in loco quotidianamente cercano di risolvere e di questo occorre darne atto.