Umberto Bindella non ha ucciso Sonia Marra: lo hanno stabilito i giudici della Suprema Corte, confermando l’assoluzione di primo e secondo grado del marscianese, accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della 25enne salentina.
Sonia Marra è scomparsa il 16 novembre del 2006 da un appartamento di Perugia e, da quel momento, se ne sono perse per le tracce. Sonia si trovava nel suo appartamento di Elce il pomeriggio del 16 novembre 2006. La famiglia è convinta che Sonia sia stata uccisa da una mente criminale, forse determinata a mettere a tacere Sonia per via di una gravidanza indesiderata.
Il processo di primo grado a Bindella, amico di Sonia, è iniziato il 7 luglio del 2011 e sei anni dopo, il 26 ottobre del 2017, è arrivata la prima assoluzione. A gennaio del 2019 poi si è aperto il processo di secondo grado, concluso con l’assoluzione il 29 giugno dello stesso anno. I pm hanno presentato ricorso in Cassazione, dove però l’assoluzione è stata confermata.
Il dolore dei familiari: “Sonia è stata uccisa e il suo assassino è in libertà. Cercatelo”
“I familiari di Sonia non hanno nemmeno un corpo ed una tomba su cui piangere e chiedono risposte a legittime domande che attendono da ormai troppi anni, su cosa sia accaduto il 16 novembre del 2006 e su dove sia stato occultato il cadavere. E’ loro ferma intenzione lottare e impegnarsi fino all’ultimo affinchè sia fatta luce sull’omicidio di una figlia e di una sorella certi che le Istituzioni faranno la loro parte per cercare, pur a distanza di tempo, i resti di una studentessa di 25 anni, arrivata a Perugia per studiare”.