Continuano le indagini per risalire alla verità sulla triste e brutta vicenda che ha visto vittima il ventiduenne di Bastia Umbra Samuele De Paoli trovato morto, completamente nudo, nella mattinata del 28 aprile, in strada Battifoglia a Perugia. Era in mezzo ai campi, riverso in un fosso, in posizione supina, accanto ad una Fiat Panda rossa con la portiera aperta e i finestrini abbassati.
Sul corpo gli uomini della polizia scientifica trovarono segni di colluttazione e contusioni, piccole ferite: graffi, ecchimosi, abrasioni, ma anche dei segni sul collo che fecero subito pensare a una morte per soffocamento.
Per la sua morte è indagato un transessuale brasiliano.
Già dalle prime testimonianze raccolte dagli investigatori, degli amici erano stati con lui fino alle 20 a Perugia, e avrebbero fatto uso di droghe, per poi andare ognuno per la propria strada.
La madre di Samuele De Paoli, non crede al racconto del trans brasiliano 43enne. Sono ancora tante le lacune e i punti interrogativi, a cominciare dal bastone che il ragazzo avrebbe usato per colpirlo e i lividi che il trans che si fa chiamare Patricia, ha sul volto. Quegli ematomi si trovano sul lato sinistro, come se fosse stato colpita da un destro. Mentre Samuele era mancino – ha assicurato la sua mamma.
E’ dell’ultimora la notizia che c’è comunque un altro testimone che nel tardo pomeriggio del 27 aprile è stato insieme a Samuele De Paoli pochi minuti prima del suo omicidio. E’ un ragazzo di Perugia, un ex compagno di classe. Lo scrive oggi il Corriere dell’Umbria che ha sentito i legali della famiglia, gli avvocati Brenda Ercolani e Valter Biscotti.