“Esistono una serie di elementi emersi dall’istruttoria che dimostrano senza ombra di dubbio la partecipazione di Valerio Menenti all’omicidio di Alessandro Polizzi”.
È quanto scrivono i giudici della Corte d’Asssise d’Appello di Firenze nelle motivazioni con cui hanno spiegato la conferma della sentenza di condanna all’ergastolo per Riccardo Menenti e quella a sedici anni e mezzo per il figlio tatuatore, tornato in libertà a giugno per decorrenza dei termini della misura cautelare.